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Il Tar ha deciso: sospesa l’ordinanza di Marsilio

Provvedimento di passaggio dalla zona rossa a quella arancione sospeso dal Tar dell'Aquila. La decisione arrivata in serata. E' stato accolto il ricorso presentato dal Governo Conte.

Disposa la sospensione del provvedimento regionale firmato dal Governatore Marco Marsilio, impugnato dal Governo. Il braccio di ferro con il Potere centrale, anche se per Marsilio, a detta sua, non si è mai trattato di uno strappo politico o scontro istituzionale, alla fine ha dato esito negativo per la Giunta e il suo presidente.

L’ordinanza disponeva per la Regione Abruzzo il passaggio anticipato, rispetto alla tabella di marcia governativa, dalla zona a più alta criticità di restrizioni in relazione all’emergenza Covid, alla zona con criticità intermedia, quella di colore arancione.

Un balzo in avanti da rosso ad arancione, al quale il Governo ha risposto con una diffida, presentata dai due Ministri Boccia e Speranza. Sospeso, quindi, il provvedimento già da stasera. Il Tar ha fissato per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 13 gennaio 2021.

Il Tar, quindi, ha deciso e si è espresso nella serata di oggi, 11 dicembre.

Nel dispositivo della sentenza, c’è scritto, tra le motivazioni che sorreggono la decisione del Tribunale Amministrativo regionale pro Governo, che “la competenza esclusiva è del Ministro della salute a provvedere alla classificazione delle Regioni e Province autonome sulla base di scenari differenti e diversi livelli di rischio previsti dal D.P.C.M. 3 dicembre 2020 che sono basati su un complesso sistema di ben 21 indicatori che misurano non solo l’indice Rt, ma anche, ad esempio, la capacità di risposta del sistema sanitario regionale”.

“In sostanza, in presenza di specifiche situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio sanitario, le Regioni possono autonomamente adottare provvedimenti derogatori solo in senso più restrittivo mentre gli eventuali ampliamenti migliorativi avrebbero presupposto il formale atto d’intesa con il Ministero della Salute. Nel caso in esame, cioè quello relativo all’Abruzzo, in assenza dei presupposti di legge, è stato adottato un provvedimento ampliativo delle possibilità di interazioni fisiche tra le persone senza che fosse conseguito il prescritto atto d’intesa con il Ministero della Salute”, si legge ancora.

Quindi, per il Governo e ora anche per il Tar l’Abruzzo è ancora in zona rossa. Toccherà aspettare l’ordinanza del Ministro della Salute Speranza per vedere avverato concretamente il passaggio tra le fasce stabilite da Conte, Chee potrebbe esserci forse domenica 13. Ergo: l’Abruzzo cambia subito di nuovo il suo colore almeno fino a dopodomani.

La posizione della Regione Abruzzo ha fatto leva, tramite i suoi avvocati, sul fatto che il provvedimento regionale “era stato necessario in relazione al maggiore periodo di lockdown che sarebbe stato imposto, senza motivazione, all’Abruzzo e che la Regione aveva visto un miglioramento dei propri dati epidemiologici.

Mentre, per lo Stato, è sempre stato chiaro che, nel caso specifico, “sussiste la superiore competenza del Governo in materia, il quale Governo deve assicurare la tenuta del sistema democratico ed istituzionale: concetti, questi, che potrebbero essere messi seriamente a rischio dalle autonome iniziative delle singole Regioni”.

Per il Governo e la sua avvocatura si è configurato anche un danno istituzionale connesso con la mancata sospensione dell’Ordinanza impugnata.

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