Qualcuno l’ha definita una ‘non fake news’ diventata ‘fake news’. Il video del discusso servizio del Tgr Leonardo, trasmesso il 16 novembre 2015 su Rai 3 (e consultabile sulla piattaforma Rai Play), ha fatto il giro delle chat e dei social a partire da ieri pomeriggio. Il servizio, che parlava della creazione di un virus nei laboratori cinesi, ha alimentato diverse teorie complottiste sulle origini del SARS-CoV-2.
La comunità scientifica ha smentito qualsiasi legame tra il coronavirus e il ‘supervirus’ di cui parla il servizio. “Scienziati cinesi creano un supervirus polmonare da pipistrelli e topi. Serve solo per motivi di studio ma sono tante le proteste”, inizia così la trasmissione condotta da Daniele Cerrato. E già qui arriva la prima conferma: come spiegato da ‘Open’, “del nuovo coronavirus si conosce come prima fonte il pipistrello, mentre nulla riporta a quello dei topi”.
Decisa anche la presa di posizione di scienziati ed esperti sulla natura le virus: “L’ultima scemenza è la derivazione del coronavirus da un esperimento di laboratorio. Tranquilli, è naturale al 100%, purtroppo”, ha scritto su Twitter il virologo Roberto Burioni.
“Il Covid-19 è un virus che deriva dal serbatoio selvatico”, ha detto la virologa Ilaria Capua al Tg1. “Voglio dire ai complottisti – continua – che il codice a barre, la sequenza, di quel virus di cui si parla nel Tgr Leonardo, è parte integrante della pubblicazione. Se il Covid-19 fosse stato vicino a quel virus – conclude – lo avremmo saputo subito il giorno dopo”.
“Il servizio è tratto da una pubblicazione della rivista ‘Nature’ che, tre giorni fa, ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19”, lo ha dichiarato Alessandro Casarin, direttore del Tgr Leonardo.
Anche il premier Conte smentisce: “Ho referenze che non è così”.