“Abbiamo chiarito tutti, Operatori ed Associazioni di Categoria, quali sono le priorità per le nostre aziende: soldi a fondo perduto per coprire i costi di questi mesi di inattività, cancellazione totale di TARI, TASI ed IMU, almeno per il periodo di chiusura ed uno sconto del 50% per i mesi successivi fino a fine anno e regole certe sulla riapertura”. Così in una nota Confesercenti Abruzzo Immagine e Benessere.
“A proposito poi della Fase 2, che per parrucchieri ed estetiste sembra ancora lontana, siamo rispettosi delle valutazioni scientifiche ma siamo anche pronti per ripartire, da subito ed in piena sicurezza, per noi e per i nostri clienti. Sicurezza che invece viene calpestata da un esercizio abusivo della nostra professione, sempre più crescente e che rischia di dilagare ulteriormente con l’allontanarsi della data di ripresa delle attività.
Come Confesercenti, attaccano i responsabili del settore Immagine e Benessere, denunceremo chi sta violando le leggi, svolgendo abusivamente un’attività e mettendo a rischio la sicurezza sanitaria di tutti.
In questi giorni, proseguono Figliolini e Pulsoni, ci sono giunte diverse segnalazioni, da parte di concittadini e colleghi operatori del settore, che vi sono parrucchieri, barbieri ed estetiste che, contro qualsiasi divieto e con nessun mezzo di protezione, esercitano presso le abitazioni private abusivamente la professione. Se il fenomeno non si arresta, ci vedremo costretti a richiedere l’intervento delle autorità competenti (in proposito abbiamo già avuto la disponibilità della polizia municipale Avezzano, nel vigilare su tale fenomeno ed intervenire a seguito di puntuali segnalazioni).
Lanciamo un appello a tutta la Categoria ed in particolare ai colleghi “che sbagliano”: fermatevi! Così si mette a rischio il futuro delle nostre attività. E’ vero, sono due mesi che siamo chiusi, abbiamo bisogno di lavorare e le nostre clienti ci premono per avere il servizio, ma non è violando le leggi che si risolvono i problemi. Dalle ultime anticipazioni che provengono dal Governo ma anche dall’azione delle Regioni (nelle vicine Marche si riapre il 14 maggio), si profila una ripresa del nostro lavoro in anticipo rispetto all’ipotesi 3 giugno. Non roviniamo noi stessi quanto di buono fatto finora”.