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Impianti, le associazioni artigiane mettono in guardia

Le associazioni artigiane mettono in guardia le imprese sui dispositivi non a norma.

Confartigianato Impianti, insieme alle altre Associazioni di Categoria, ha inviato a tutte le imprese associate una lettera nella quale, allo scopo di evitare possibili responsabilità per le imprese installatrici, lancia l’allarme sulla recente immissione sul mercato di un dispositivo di filtraggio per generatori a biomassa (caminetti e simili) che consentirebbe lo scarico a parete.

Il dispositivo viene presentato dal costruttore come una soluzione che avrebbe l’obiettivo di migliorare la classe di prestazione ambientale dell’impianto, essendo stato “certificato”, sebbene “la certificazione di un prodotto per alcune sue caratteristiche non significhi che esso possa essere utilizzato per eludere vincoli di legge – si legge nella lettera delle associazioni – Affidarsi esclusivamente a un certificato o attestato fornito dal costruttore, senza verificarne il rispetto della legge, può esporre l’impresa installatrice a sanzioni, contenziosi e gravi responsabilità civili e penali”.

Per quanto riguarda la classificazione delle prestazioni ambientali del generatore, le associazioni sottolineano che “solo il costruttore del generatore può dichiararne la classe prestazionale e per quanto riguarda il divieto di scarico a parete per i generatori a biomassa è stabilito dal Dpr del 26 agosto 1993, n. 412, dalla legge 90/2013 che lo ha modificato e dal Dlgs 102/2014. La legge prevede alcune deroghe per i generatori a gas, ma nessuna per i generatori a biomassa”.

“Dalla lettura delle caratteristiche del dispositivo pubblicate sul sito web del costruttore – prosegue la lettera – emerge che il canale da fumo è in contropendenza, dando seguito a diversi rischi, mentre il tiraggio naturale, essenziale per evacuare i fumi contenenti, fra gli altri, il monossido di carbonio, non è misurabile in opera, con possibili ripercussioni sulla sicurezza e sulle prestazioni”.

Il costruttore del dispositivo dichiara, inoltre, un miglioramento del rendimento basato su test non standardizzati e non necessariamente rappresentativi di un reale miglioramento delle prestazioni energetiche del generatore. Le organizzazioni artigiane del comparto si riservano, quindi, ogni altra azione e iniziativa sindacale utile per la tutela della categoria e dell’utenza nei confronti dei soggetti economici che incautamente propongono sul mercato tale dispositivo.

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