Almeno cinque, quattro in diversi punti del Teramano e uno a Lanciano (Chieti), i focolai di Covid-19 riconducibili alla variante Delta emersi negli ultimi giorni in Abruzzo. Sono in corso le indagini epidemiologiche, il tracciamento dei contatti, l’esecuzione di nuovi tamponi e le attività di sequenziamento.
I casi in questione sono quelli la cui positività alla variante Delta è stata segnalata ieri dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo.
Nel Teramano, fa sapere la Asl, i casi derivano da quattro focolai in diversi punti della provincia. “Siamo in attesa di altri sequenziamenti, ormai possiamo dire che la variante Delta circola in provincia. Insistiamo nel consigliare prudenza nei comportamenti, considerato che il contagio dal soggetto positivo alla variante Delta avviene con contatti anche brevi”, afferma il direttore generale della Asl, Maurizio Di Giosia, che invita i cittadini a “vaccinarsi, concludendo il ciclo con la seconda dose”. Un invito rivolto soprattutto ai giovani, visto che buona parte dei contagiati con la variante indiana sono ragazzi. In queste ore sono stati effettuati circa 1.500 tamponi e tutti quelli positivi verranno sottoposti a sequenziamento.
A Lanciano il focolaio riguarda undici persone legate tra loro da vincoli di parentela o di rapporti stretti. Solo per sei di loro è stato possibile procedere al sequenziamento del campione, che ha accertato il contagio da variante Delta, comune, con molta probabilità, anche agli altri componenti dei tre nuclei familiari. I casi sono stati scoperti al rientro da un viaggio di due sorelle in un Paese non in area Schengen, sottoposte a tampone e quarantena obbligatori una volta tornate in Italia. Accertata la positività, il Dipartimento Prevenzione della Asl, guidato da Giuseppe Torzi, ha fatto scattare immediatamente l’indagine epidemiologica con l’isolamento dei contatti stretti, anch’essi sottoposti a tampone.