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In Italia 43mila giovani hanno solo la terza media

All'inizio del nuovo anno scolastico, la CGIA calcola che la fascia piรน interessata ha tra i 18 e i 24 anni e ha deciso di abbandonare gli studi senza poi frequentare nemmeno un corso di formazione professionale

Il nuovo anno รจ iniziato da pochi giorni, ma per molti giovani i banchi di scuola sono un lontano ricordo: secondo l’ultima elaborazione compiuta dall’Ufficio studi della CGIA su dati Eurostat e Istat, ben 431mila hanno deciso da tempo di non andarci piรน. Sono persone in etร  tra i 18 e i 24 anni che nel 2023 hanno dichiarato di aver abbandonato prematuramente la scuola; al piรน hanno conseguito la licenza di terza media, ma successivamente non hanno concluso nemmeno un corso di formazione professionale della durata superiore a 2 anni e in questo momento non frequentano alcun corso scolastico o formativo. Insomma, sono giovani che a mala pena hanno assolto l’obbligo scolastico. Un tema, quello della povertร  educativa, sottolinea la Cgia, molto sentito nel Mezzogiorno, ma con una presenza altrettanto preoccupante anche in alcune aree geografiche del Nord. E sebbene in questi ultimi anni sia in diminuzione la percentuale a livello nazionale di coloro che in eta’ tra i 18 e i 24 hanno abbandonato gli studi sul totale della popolazione corrispondente, rimane una criticitร  che colpisce in particolare i giovani con alle spalle famiglie caratterizzate da un forte disagio sociale e/o alle prese con seri problemi economici.

รˆ evidente – spiega la Cgia – che “nei prossimi anni questi ragazzi faranno molta fatica a trovare un’occupazione di qualitร  e adeguatamente retribuita; le sfide lanciate dai cambiamenti epocali in atto – come la transizione ecologica e quella digitale – non potranno che relegarli ai margini del mercato del lavoro, mettendo in difficoltร  anche le imprese, che faticheranno ancor piรน di quanto non stiano facendo adesso a reperire tantissime figure altamente specializzate che raggiungono queste competenze dopo aver conseguito un diploma presso un istituto professionale, un ITS o una laurea presso un politecnico”.

รˆ importante sottolineare – prosegue la Cgia di Mestre – che, talvolta, la “fuga” dai banchi di scuola durante gli anni delle superiori puรฒ essere causata da una insoddisfazione per l’offerta formativa disponibile. In questo senso va sottolineato lo straordinario lavoro inclusivo svolto dagli istituti di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).

Queste realtร  sono diventate un punto di riferimento per gli allievi di nazionalitร  straniera e per gli studenti reduci da insuccessi scolastici precedenti. Sono scuole spesso ubicate in zone periferiche caratterizzate da un forte degrado urbano e sociale che, grazie allo straordinario lavoro “antidispersivo” svolto, vanno sostenute con maggiori risorse di quante ne sono state messe a disposizione fino adesso. In moltissimi casi sono gli unici presidi di legalitร  presenti nelle aree in cui insistono, sono avamposti dello Stato che si incuneano in quartieri difficili dove mancano gli spazi di socializzazione per i giovani, il lavoro non cโ€™รจ e la criminalitร  dilaga.

Secondo l’analisi della Cgia, in Italia sono il Sud e le Isole a presentare i livelli di abbandono scolastico piรน elevati. La regione maggiormente in difficoltร  รจ la Sardegna che nel 2023 ha registrato un tasso del 17,3 per cento. Seguono la Sicilia con il 17,1 per cento e, sorprendentemente, la Provincia di Bolzano con il 16,2 per cento. Subito dopo scorgiamo la Campania con il 16 per cento, la Puglia con il 12,8 per cento e la Calabria con l’11,8 per cento.

In termini assoluti il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente รจ riferito alla Campania ed รจ pari a 72mila unitร , seguono la Sicilia con 62mila, la Lombardia con 53mila e la Puglia con 38mila. Rispetto al 2019 la variazione percentuale del tasso di abbandono รจ in calo in quasi tutte le regioni; le uniche che, invece, hanno subito un incremento sono state la Liguria con il +0,5 per cento, il Veneto e la Provincia Autonoma di Trento entrambi con il +1,5 per cento e, in particolare, la Provincia Autonoma di Bolzano con il +4,6 per cento.

Sebbene la dispersione scolastica sia in calo in tutta Europa, tra i 20 Paesi dell’Eurozona l’Italia e a Cipro sono al terzo posto per l’abbandono della scuola dei giovani tra i 18 e i 24 anni con un tasso del 10,5 per cento sulla popolazione corrispondente. Solo la Spagna con il 13,7 per cento e la Germania con il 12,8 per cento presentano un risultato peggiore del nostro. La media dell’Area Euro si รจ attestata al 9,8 per cento.

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