In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese italiane devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica. La crescita dei reati informatici segnala la necessità di intensificare le misure di sicurezza dei sistemi informativi e dei dati delle imprese, affrontando la sfida del difficile reperimento di personale con competenze di cybersicurezza (cyberskill). La carenza di personale qualificato e una non completa consapevolezza sui ruoli in azienda della sicurezza informatica richiedono investimenti in formazione e un supporto informativo istituzionale per promuovere le cyberskill, in modo che le imprese possano proteggere adeguatamente i propri sistemi e dati.
Investimenti delle imprese in sicurezza informatica – Secondo il sistema Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nel 2023 il 43,1% delle imprese che hanno investito nella transazione digitale dichiara di aver effettuato investimenti nella sicurezza informatica con un elevato livello di importanza, quota in crescita rispetto al 35,5% del quinquennio precedente 2018-2022.
La carenza delle cyberskills – Nella rilevazione di Eurobarometro sulle cyberskill della Commissione europea, oltre un quinto (22,8%) delle imprese italiane segnala la difficoltà nel trovare ed assumere personale con le giuste competenze in materia di sicurezza informatica, superiore di 10,8 punti percentuali alla media UE di 12,0% e superiore all’11,4% della Germania, al 6,8% della Spagna e al 5,7% della Francia.
Secondo il sistema Excelsior, nel 2023 risulta difficile da reperire il 69,9% delle entrate di progettisti e amministratori di sistemi, categoria professionale che comprende le figure di cyber security expert, specialista e responsabile della sicurezza informatica.
Tornano a salire i reati informatici – L’analisi dei dati dell’Istat sui delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria indica che nel 2023 i reati informatici denunciati sono 332.054 e rappresentano oltre un terzo (35,5%) dei delitti inerenti all’attività d’impresa. Nell’ultimo anno i reati informatici aumentano del 7,8%, invertendo la tendenza del 2022 (-2,8%) e risultando superiore al +5,6% dei delitti inerenti all’attività d’impresa.
All’aumento delle denunce contribuisce anche una crescente consapevolezza di cittadini e imprese dei reati in oggetto, mentre la prevenzione del fenomeno è rafforzata da iniziative come la Campagna nazionale contro le truffe agli anziani promossa da Anap Confartigianato, Ministero dell’Interno, Forze di Polizia.