L’Abruzzo, dentro di sé, magari, se lo sarà chiesto pure un milione e più di volte, nell’ultimo periodo trascorso, tra il ferro ed il fuoco di scosse e calamità, che cosa avrà fatto di male per meritarsi tutto ciò. Ed una risposta, alla fine, dovrà pur sopraggiungere, da chi tesse le fila di una nuova ricostruzione. Sindaci d’Abruzzo convocati dal Presidente regionale in persona, Luciano D’Alfonso, nella giornata di domani, a seguito delle ultime tragedie e difficoltà affrontate per sisma e maltempo. E’ soprattutto il terremoto che spaventa, comunque, oggidì. Scuole chiuse, esami di vulnerabilità fatti e rifatti e perplessità riscontrate nelle varie popolazioni anche marsicane della Regione, si rincorrono come pulci nell’orecchio e si susseguono senza sosta. Alle 8 e 45 di domani, perciò, all’Aquila, presso la sede della Giunta regionale d’Abruzzo, tutti i sindaci del territorio, anche quelli marsicani, avranno un vis à vis col governatore.
Successivamente, alle ore 11 di domani stesso, a Pescara, è in programma anche la conferenza stampa dell’Anci Abruzzo. Si vocifera che dovrebbe essere presente anche Maria Elena Boschi, fresca sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Gentiloni. Giovedì, invece, dovrebbe essere varato un decreto governativo ad hoc proprio per la Regione Abruzzo, «una Regione che – a detta di D’Alfonso stesso – non sta vivendo un momento neutro. Ecco perché è necessario creare i presupposti per una posizione giuridica, istituzionale e politica che consenta di individuare con immediatezza lo strumento più adatto per il risarcimento dei danni diretti ed indiretti patiti dall’Abruzzo oltre ad una norma ad hoc che consenta il mantenimento e la ripresa degli investimenti economici».
«Ho lanciato, a tal proposito, – continua il governatore in una nota stampa diramata – una proposta sui tavoli nazionali, sia a Palazzo Chigi che a livello di vertici del Ministero dell’Economia di un decreto ad hoc per fare in modo che in Abruzzo si attivi una norma che supporti chi fa attività economica ma anche chi, in ragione delle pesantissime avversità atmosferiche di rilievo epocale, ha avvertito una perdita di fiducia nella conduzione della propria attività economica. Ne parlerò anche domani con altissimi vertici dello Stato». La Politica, insomma, non abbandona un Abruzzo che ha tanto bisogno di risollevarsi il morale, la spina dorsale e la sua struttura di base, fatta di agricoltura, di allevamento e anche di ‘potere’ terziario. Appuntamento a giovedì, quindi, quando a detta di molti consiglieri regionali, verrà emesso un decreto dal Governo, finalizzato a sostenere la Regione Abruzzo e a far sì che le attività produttive non muoiano per colpa di una ragione esterna.
Passione. Si chiama passione, infine, l’essenza di un abruzzese che crede ancora nelle tante anime della sua terra. Passione. Si chiama passione, doverosa però, anche quel colpo di reni che la Politica regionale dovrà dare adesso, nelle sedi altolocate opportune, per asciugare le lacrime con un restart concreto: non si potrebbe mai dimenticare ciò che è successo, farà parte del nostro DNA, ma si può prevenire e migliorare per possedere negli occhi, nel cuore, nelle braccia e nella mente, un DNA di ferro.