Inaugurato questa mattina all’Aquila l’anno giudiziario del Tribunale amministrativo regionale (Tar), con la relazione del presidente Germana Panzironi che, come primo atto del suo insediamento, ha chiesto un‘integrazione dell’organico di magistrati.
Inaccettabile l’arretrato che ha trovato, ha sottolineato, di 190 cause, arretrati dei riti camerali. Pian piano si sta smaltendo. Nel 2022 definiti 550 ricorsi, di cui 86 definiti con sentenza breve. Inaccettabile perché implica una compressione del diritto di difesa e in particolare per i ricorsi per l’accesso ai documenti.
I numeri parlano chiaro. Il tribunale è sotto organico rispetto alla previsione di diritto che prevede cinque magistrati invece dei tre assegnati con una carenza di due unità.
La presidente ha anche evidenziato il problema della sede del Tar che presenta profili per lei di inadeguatezza oltre che logistica, strutturale e di rappresentatività. Stanze chiuse dove ci piove dentro, ha aggiunto, auspicando delle soluzioni.
Alcuni dati sono particolarmente significativi. Il contenzioso in materia di appalti e’ calato negli anni del 50% grazie all’introduzione di speciali procedure di accelerazione del contenzioso. In questa quota gli appalti di minore importo vengono sottoposti al vaglio del giudice amministrativo in percentuale inferiore rispetto alle procedure di importo superiore alla soglia.
Per il Tar dell’Aquila il tempo medio di definizione del giudizio cautelare e’ di 18 giorni e quello di definizione degli appalti e’ di 66 giorni compresa la fase cautelare.
La sezione comunque è occupata da molte cause di appalti pubblici, di edilizia ed urbanistica, a volte ancora connesse alla ricostruzione post sisma con questioni spesso complesse che necessitano soluzioni in tempi rapidi. Di qui la richiesta di più magistrati.
L’auspicio della presidente Panzironi è che il Tar, anche grazie alla sua guida, possa diventare un centro propulsivo per la diffusione della cultura della pubblica amministrazione in tutti gli aspetti.