Nella giornata di ieri il WWF ha presentato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila un atto di intervento di parte offesa a firma del vicepresidente nazionale, Dante Caserta, nominando difensore di fiducia l’avvocato Francesco Febbo. Il WWF è intenzionato a seguire attentamente l’inchiesta avviata dalla magistratura aquilana in merito al vasto incendio sviluppatosi dal 5 agosto a Campo Imperatore, all’interno del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, in località Fonte Vetica. L’Associazione aveva peraltro già presentato un esposto in merito al motoraduno svoltosi il mese scorso sempre a Fonte Vetica, sulla cui modalità erano stati sollevati moltissimi dubbi. «Siamo intenzionati a dare il nostro contributo affinché emergano le responsabilità in merito a quanto accaduto», dichiara Luciano Di Tizio, delegato del WWF Abruzzo. «L’inchiesta della magistratura – prosegue – dovrà accertare le responsabilità dei singoli, a partire da quanti sarebbero indagati per aver acceso fuochi poi sfuggiti al loro controllo, ma anche ricostruire la vicenda dal punto di vista delle autorizzazioni, delle misure di prevenzione e della vigilanza. Il danno che è stato causato è gravissimo: in due giorni sono andate distrutte praterie d’alta quota che costituiscono habitat naturali protetti a livello nazionale e internazionale. Inoltre – prosegue Di Tizio – vi è stato un danno di immagine, e quindi economico, pesantissimo: per l’ennesima volta l’Abruzzo, che si presenta come una meta turistica per italiani e stranieri, è stato su tutti i media non per la valorizzazione, ma per la distruzione del suo patrimonio naturale. L’azione giudiziaria, però, non può esaurire l’impegno di quanti hanno a cuore la natura e l’economia della nostra regione – sottolinea il Wwf – . Quanto è accaduto a Campo Imperatore è la conseguenza di un approccio sbagliato al turismo, specialmente a quello nelle aree naturali protette». «C’è bisogno di un ripensamento e di un cambio di rotta, -conclude Dante Caserta -a partire dagli Enti Parco, vanno trovati la forza e il coraggio di iniziare a regolamentare maggiormente i flussi turistici indirizzandoli e guidandoli in modo da rappresentare un aiuto per la tutela della natura e non un problema. Gli impatti ambientali del turismo sono studiati da decenni e si sa bene come coniugare turismo e conservazione: invitiamo le aree protette presenti in Abruzzo a farsi promotrici di un confronto aperto per fare in modo che gli studi condotti e le certificazioni acquisite in questi anni escano dal campo della semplice teoria e si tramutino in pratica quotidiana». «In tal senso appare allarmante l’intenzione, a dispetto della emergenza che sta vivendo l’Abruzzo intero – conclude l’associazione – di consentire comunque l’effettuazione tra pochi giorni, il 13 agosto, della Sagra della Pecora nei Prati d’Angro a Villavallelonga nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, a ridosso degli incendi di Collelongo. Anche in questa area, in caso di grande afflusso di persone, sarebbe difficilissimo garantire condizioni di sicurezza e l’evento terrebbe comunque bloccato un mezzo anti-incendio proprio nei giorni in cui piu’ questi mezzi sono indispensabili in azione».
Fonte: Agi
Foto: Abr24