“Lo scorso 25 luglio ho depositato alla procura, ai NOE e a vari enti un esposto sull’incendio all’impianto rifiuti Casinelli di Avezzano avente per oggetto due questioni:
la possibile presenza di amianto nel tetto e lo stato dell’impianto anti-incendio al momento del rogo.
Ho fatto notare che anche il solo sospetto della presenza di amianto, che pare confermata da notizie riportate dalla stampa oggi, avrebbe dovuto essere oggetto di specifici monitoraggi dell’aria nell’immediatezza per valutare la presenza di fibre aero-disperse. Tali protocolli sono quelli normalmente in uso in tutto il mondo in caso di incendio che coinvolge materiali contenente amianto, come ho spiegato nell’esposto”. Parla così Augusto De Sanctis, del Forum H2O in merito all’incendio Casinelli e alle potenziali conseguenze.
“Venerdì scorso è arrivata una nota dell’ARTA assolutamente non esaustiva, visto che non chiarisce se, appunto, l’amianto sia stato cercato nell’aria nelle ore dell’incendio e immediatamente dopo. L’ARTA parla genericamente di monitoraggi della qualità dell’aria senza dire quali sostanze siano state effettivamente cercate e rimanda a sopralluoghi successivi la verifica sul campo circa la presenza di amianto nei materiali danneggiati”, avverte De Sanctis.
“Un’eventuale lacuna nella ricerca dell’amianto nell’aria durante l’incendio sarebbe fatto assolutamente grave, perché soccorritori, lavoratori e cittadini devono essere protetti dall’esposizione diretta o indiretta a questa pericolosa sostanza, anche con interventi attivi, come la gestione appropriata degli indumenti o il lavaggio di piazzali e strade per evitare che le polveri siano movimentate successivamente da vento e passaggi di mezzi. Per questo oggi ho replicato all’ARTA chiedendo lumi sui monitoraggi effettivamente attivati“, con queste parole conclude De Sanctis.