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Inchiesta Nas su frodi dell’olio: Coldiretti Abruzzo chiede legge contro i reati

Coldiretti Abruzzo chiede una riforma sulle frodi dell'olio per tutelare le aziende serie.

Reati agroalimentari: una piaga che colpisce anche il settore dell’olio in Abruzzo. E’ Coldiretti Abruzzo ad alzare la voce in merito alle ultime vicende di cronaca, portate a galla da alcuni controlli effettuati dai Carabinieri del Nas. “E’ necessario procedere al più presto alla riforma della Legge sui reati in campo agroalimentare per sostenere gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine con norme adeguate a colpire chi specula sulla salute dei cittadini”. Così dice l’Associazione di Categoria in merito alla scoperta da parte dei Nas di Firenze di una truffa che ha interessato anche l’Abruzzo. I reati contestati sono riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi, etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, sulla base dei dati ICQRF relativi al 2018.

“Un danno grave – sottolinea ancora Coldiretti – per i consumatori e per i produttori che stanno avviando la raccolta delle olive. Le frodi non solo ingannano i cittadini ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione già difficile, penalizzata dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero. La revisione delle leggi sui reati alimentari è una norma a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie, promosso dalla Coldiretti, per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate pericolosissime – sottolinea Coldiretti Abruzzo – ma vanno fatte anche rispettare le normative già vigenti come per esempio al ristorante l’obbligo del tappo antirabbocco che, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 è fornito di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato o riutilizzato dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. Un comportamento che se non rispettato – conclude la Coldiretti – favorisce inganni ed abusi come nel caso smascherato dai carabinieri dei Nas”.

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