“Un mio esposto, ancora una volta, ha contribuito a un’inchiesta importante sulla pubblica amministrazione e sulla sanità. Lo ribadisco con orgoglio perché l’attività di inchiesta e denuncia è dura, rischiosa e complessa. Ma utile. In questo caso particolare circa 8 mesi fa depositai un esposto ai Carabinieri forestali e alla Procura sulla presenza di amianto nei pannelli di tamponatura esterna dell’ospedale Covid. Sono stato accusato di allarmismo dal centrodestra ma sono andato avanti e non mi sono fermato. E oggi, ancora una volta, i risultati dimostrano che ho svolto il mio dovere nel modo giusto rispettando il mandato che i cittadini hanno voluto conferirmi”.
Lo afferma il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari commentando le notizie relative all’inchiesta sull’Ospedale Covid di Pescara, e continua “Non è la prima volta che i miei esposti hanno fatto partire inchieste giudiziarie: La city, che vede ancora in corso un processo; la famigerata palazzina acquistata a 2 milioni e 800mila dalla Asl di Pescara, quando il privato l’aveva pagata 900mila due anni prima, ne sono chiari esempi”.
“Il mio ringraziamento – sottolinea Pettinari – va alle forze dell’ordine, alla polizia giudiziaria e alla Procura della Repubblica, che hanno acquisito un carteggio enorme frutto di un attento studio delle carte, che ho svolto con grande impegno, perché sono convinto che quando ci sono ombre bisogna fare luce. Anche se questo significa mettersi contro tante persone. Sono stato accusato di essere un ‘denuncista’, ma se i risultati dei miei esposti sono inchieste che possono portare alla verità e alla tutela dei cittadini, questo appellativo, che qualcuno mi rivolge con scherno, per me diventa una medaglia al valore”, conclude.