Undici morti in infortuni sul lavoro, in Abruzzo, dal primo gennaio al 31 marzo 2021.
Un dato che aumenta del 266% rispetto allo stesso periodo del 2020, incremento che colloca la regione agli ultimi posti in Italia.
A ricordare i dati dell’Inail sono Cgil, Cisl e Uil Abruzzo nel corso della manifestazione che si è svolta davanti all’assessorato regionale alla Sanità, a Pescara, sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Degli undici decessi registrati nel primo trimestre dell’anno, tre sono avvenuti nel Pescarese, tre nell’Aquilano, tre nel Chietino e due nel Teramano. Aumenta, più in generale, il numero degli infortuni, che passano dai 2.578 del primo trimestre 2020 ai 2.664 dei primi tre mesi del 2021.
“Nonostante la produzione diminuisca a causa del lockdown – osservano i sindacati – gli infortuni aumentano. Si è tolta attenzione al tema ed è aumentata la pericolosità dei luoghi di lavoro”.