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Incidenti nelle scuole, Uncem: “Scudo presidi penalizza sindaci”

"Lo scudo per i presidi fa ricadere responsabilità sui sindaci. Ministero della Giustizia intervenga"

Nel bel mezzo di festività e vacanze, il 21 dicembre è entrato in vigore il Decreto, convertito in legge, che mette uno scudo sui Presidi relativo alle loro responsabilità per gli incidenti negli istituti scolastici. L’articolo del Sole di oggi evidenzia un grave problema, secondo Uncem, sul quale non si può passare oltre senza un intervento immediato del Ministero della Giustizia. Ovvero accanto alle responsabilità dei Presidi vengono in considerazione quelle degli Amministratori locali. Perché, se i dirigenti scolastici sono equiparati ai “datori di lavoro”, i Sindaci e i Presidenti di Provincia rappresentano “l’ente proprietario”, per questo spesso chiamati a rispondere, anche penalmente. I Dirigenti scolastici con lo scudo sono così esentati da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penale, a patto che abbiano chiesto tempestivamente gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per garantire la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati e che abbiano adottato le misure di carattere gestionale di loro competenza nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente. I Presidi, grazie alla nuova norma, possono anche interdire l’uso di aule e spazi o anche dell’intero edificio se rilevano l’esistenza di un pericolo grave e immediato; la decisione va tempestivamente comunicata all’Amministrazione proprietaria dell’immobile.

“Devo ammettere che i Sindacati dei Presidi hanno lavorato bene – evidenzia Marco Bussone, facendo introdurre questa norma nell’esame parlamentare del Decreto – Sono molto stupito perché da anni Anci, Uncem, Upi chiedono al Ministero della Giustizia, dell’Interno, al Governo e al Parlamento di intervenire, togliendo ai Sindaci una serie di responsabilità penali su questioni che non competono. Con la nuova norma, vedo già lunghe mail o pec arrivare, dalle Dirigenze scolastiche degli Istituti, ai Sindaci. ‘Caro Sindaco, ecco l’elenco di cosa non va. Provvedi tu. Così se succede qualcosa è responsabilità tua che non sei intervenuto tempestivamente. Al massimo, io Preside chiudo un’ala o un’aula dell’edificio’. Uno scaricamento di responsabilità che vede ancora una volta Sindaco e Amministrazione con il cerino in mano. Che non hanno le risorse che servirebbero, che sono responsabili sia se intervengono, e soprattutto se non intervengono. Sempre in attesa di promesse norme che modifichino abuso d’ufficio e altri reati. Per i quali i Sindaci hanno pagato fin troppo. Ora rischiano di pagare ancor di più. Altro che depenalizzazione o scudo per i Sindaci come sempre abbiamo chiesto, proponendo un serio ragionamento per dare al ruolo di Sindaco e Amministratore locale il giusto peso e il giusto onore. Qui si innesca pure un rischio di competizione e contrasto con i Presidi, con i quali ci siamo sempre augurati massimo accordo. Se qualcosa non andrà bene, l’elenco degli interventi da fare sulle scuole arriverà in un amen sulle scrivanie dei Sindaci. Che dovranno intervenire. E se non potranno farlo, colpa loro. Non andiamo certo nella direzione giusta”.

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Redazione IMN