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Indebita percezione indennità, azienda marsicana nei guai

È stata riscontrata una marcata carenza dei prescritti requisiti in capo all’azienda rispetto all’assunzione di personale in relazione alla ridotta estensione dei terreni ed alla inesistente produzione

Indebita percezione di Indennità Covid-19, disoccupazione agricola ed assegni di maternità: nei guai un’azienda agricola nella Marsica.

I finanzieri della Compagnia di Avezzano, congiuntamente al personale dell’Inps hanno concluso un’attività di polizia giudiziaria, delegata da Maurizio Maria Cerrato – pubblico ministero presso la Procura della Repubblica di Avezzano, inerente alla indebita percezione di indennità ed altri benefici legati alle giornate di lavoro prestate nel settore agricolo.

In particolare, attraverso l’esame documentale e l’escussione in atti dei lavoratori dipendenti, si sono potute ricostruire compiutamente le prestazioni, erogate dall’Ente Previdenziale, indebitamente percepite dagli stessi soggetti. È stata infatti riscontrata una marcata carenza dei prescritti requisiti in capo all’azienda rispetto all’assunzione di personale in relazione alla ridotta estensione dei terreni ed alla inesistente produzione.

Nel corso del mese di settembre, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro dell’Aquila, nella Piana del Fucino, ha attenzionato 18 aziende agricole, risultate tutte irregolari. Le posizioni lavorative controllate sono state 97, di cui 76 relative a lavoratori extracomunitari. Sono state accertate violazioni in materia di orario di lavoro e di sicurezza nei luoghi di lavoro riferite a decine di lavoratori.

Da maggio 2019 a settembre 2020 sono così emersi fittizi rapporti di lavoro – pari a 2.377 giornate lavorative – finalizzati al conseguimento di coperture previdenziali e/o prestazioni assistenziali indebite nei confronti di 17 cittadini extracomunitari.

Questi ultimi e il titolare dell’azienda sono stati pertanto denunciati all’Autorità giudiziaria per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche tesa ad ottenere indebite erogazioni pubbliche, a titolo di prestazioni a sostegno del reddito per oltre 40.000 euro, concernenti disoccupazione agricola, indennità Covid-19 ed indennità di maternità.

Le operazioni di servizio concluse si inquadrano nel complesso delle attività ed iniziative che la Guardia di Finanza continua ad attuare in relazione all’emergenza epidemiologica Covid-19 a tutela del lavoro per contrastare, in particolare, le più gravi forme di sfruttamento in danno dei lavoratori dipendenti, specialmente di quelli che si trovano in condizioni di particolare debolezza o bisogno ed a salvaguardia degli imprenditori che rispettano le regole.

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