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Infermieri: venerdì taglio del nastro sede Opi

Con l’occasione sarà inaugurata la mostra a scopo benefico “L’Arte di aiutare” che si terrà nei locali della nuova sede dell’Opi fino al 26 settembre 2020. L’iniziativa è a scopo benefico e il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto all’Ail (Associazione Italiana contro Leucemie e linfomi) e all’Airc (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro).

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia dell’Aquila inaugura la nuova sede, in via Ulisse Nurzia, 26, il 18 settembre prossimo alle ore 10,30 con l’intitolazione della sala convegni all’infermiere Giuseppe Serpetti deceduto a causa di un tragico incidente di un elicottero del 118, durante un intervento di recupero a Campo Felice il 24 gennaio 2017.

Con l’occasione sarà inaugurata la mostra a scopo benefico “L’Arte di aiutare” che si terrà nei locali della nuova sede dell’Opi fino al 26 settembre 2020. L’iniziativa è a scopo benefico e il ricavato della vendita delle opere sarà devoluto all’Ail (Associazione Italiana contro Leucemie e linfomi) sezione provinciale L’Aquila e all’Airc (Associazione Italiana Ricerca sul Cancro), Sezione Abruzzo e Molise.

La mostra è stata organizzata con la collaborazione gratuita della galleria Teofilo Patini dell’Aquila e Artisti Autonomi di Avezzano e vi partecipano numerosi artisti aquilani e non che hanno donato le loro opere.

“Questa mostra – spiega la presidente Opi L’Aquila Maria Luisa Ianni – vuole essere un gesto piccolo ma concreto della categoria professionale degli Infermieri rivolto alla raccolta di fondi a favore della ricerca scientifica e del sostegno ai pazienti e ai familiari dei pazienti che si trovano spesso soli a fronteggiare le difficoltà a cui la malattia e lo stato di ‘bisogno’ espongono”.

“Gli Infermieri che, insieme ai medici e a tutti i professionisti della salute quest’anno sono stati loro malgrado protagonisti e spesso ‘Eroi’ silenziosi al tempo dell’emergenza Covid e che continuano a combattere una battaglia che porta a 14.000 Infermieri contagiati, vogliono ricordare e sottolineare che per i pazienti loro ci sono e ci saranno sempre nonostante tutte le criticità e le difficoltà che possono di volta in volta essere riscontrate. E per fare questo abbiamo scelto di utilizzare uno strumento unico, l’arte”.

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