L’influenza di quest’anno fa più paura: il virus ha cominciato a colpire in netto anticipo rispetto alle stagioni precedenti, con più aggressività, e non risparmia gli anziani, tra i quali anzi si registra un elevato numero di malati. Con conseguenze anche drammatiche: si contano già 31 casi considerati come gravi e 4 decessi. È un primo bilancio stilato dagli epidemiologi Caterina Rizzo e Antonino Bella dell’Istituto Superiore di Sanità, sulla base dei dati della rete di monitoraggio InfluNet. Questa stagione, scrivono i ricercatori, presenta alcune peculiarità: è caratterizzata da un anticipo di circa 3 settimane, da una rapida impennata dell’incidenza delle sindromi simil-influenzali e da un elevato numero di casi nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni rispetto alle scorse stagioni (esclusa la stagione pandemica 2009/2010). Infatti, in tutte le Regioni italiane il periodo epidemico è iniziato nell’ultima settimana del 2016, ovvero in largo anticipo rispetto agli anni passati, quando veniva raggiunto tra fine gennaio e inizio febbraio. Nello specifico dall’inizio della sorveglianza sono stati registrati 1.947.000 casi in tutta Italia. Il livello di incidenza, dal 26 dicembre 2016 al 1 gennaio 2017, è stato pari a 10,12 casi per mille assistiti: nello stesso periodo della passata stagione influenzale raggiungevano a malapena i 2 casi per mille assistiti. Ad alimentare la crescita, come ogni anno, i contagi tra i bimbi sotto i cinque anni, tra cui si sono registrati 27,6 casi per mille assistiti. Ma l’incidenza aumenta soprattutto tra gli individui di eta’ pari o superiore a 65 anni, tra cui ci sono stati 6,34 casi per mille assistiti, il doppio rispetto alla settimana precedente (quando erano 3,32).
Dall’inizio della sorveglianza sono 31 i casi gravi di influenza confermata, 4 dei quali deceduti. L’età mediana dei casi segnalati è di 67 anni (range 3-88) e il 61% ha più di 65 anni. L’83% dei casi gravi e dei decessi di influenza confermata segnalati al sistema, presenta almeno una patologia cronica preesistente. Nella maggior parte dei casi gravi e’ stato isolato il virus A/H3N2 (58%) seguito dal virus A/H1N1pdm09 (16%) e tutti i decessi sono stati causati dal virus A/H3N2.
I dati relativi all’eccesso di mortalità in Italia per tutte le cause rientrano nell’atteso e non mostrano fino ad ora il superamento delle soglie di allerta. «È molto importante ricordare – spiegano gli scienziati – che durante le stagioni influenzali dominate dal virus A/H3N2 vengono colpiti da forme severe di influenza soprattutto gli anziani e i soggetti con condizione di rischio, pertanto questi soggetti se non vaccinati, devono mettere in atto misure di protezione personali (misure non farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza applicando le seguenti azioni: lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici) buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani) isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali)».
Fonte AGI
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