“Grazie ad una norma approvata da questo Parlamento nel 2019, l’articolo 5-bis del decreto legge numero 101, i lavoratori del Contact center nazionale dell’Inps possono finalmente andare incontro ad un processo di internalizzazione, attraverso una nuova società in house già il prossimo dicembre. Una legge del 2016, la numero 11, pone che nel cambio di committente, tra soggetti privati, la società subentrante applichi la cosiddetta clausola sociale call center. Una norma giusta, che garantisce la continuità lavorativa e consente a chi subentra di contare sull’esperienza maturata sul campo dai lavoratori. Purtroppo, però, questa internalizzazione sembrerebbe non voler utilizzare la clausola sociale ma si fonderebbe su altri criteri, tra cui la selezione pubblica di titoli. Un grave errore, sia perché farebbe perdere agli oltre 3mila lavoratori il diritto maturato all’assunzione diretta, sia perché permetterebbe ad un Ente pubblico di sfuggire a disposizioni di legge a cui invece i privati sono tenuti. Per questo chiediamo al ministro Orlando quali iniziative intenda adottare al fine di assicurare la massima vigilanza sulle procedure di internalizzazione del personale e il rispetto dei diritti maturati”.
Questo in sintesi il quesito posto al Ministro Orlando dall’interrogazione in aula di Stefania Pezzopane e dei parlamentari del Pd e trasmessa in diretta su Rai 3. Nella replica la deputata Stefania Pezzopane, dell’ufficio di Presidenza del Gruppo Pd, ha ringraziato il ministro Orlando per le parole di attenzione che “ci rassicurano sulla sua funzione di vigilanza e impulso. Noi – ha continuato Pezzopane – riteniamo che si debba applicare la clausola sociale, insieme alla norma prevista dalla legge di Bilancio del 2019″.
“Il combinato disposto di queste due normative fa sì che venga garantita la piena occupazione e raggiunto l’obiettivo di valorizzare il personale. Sono oltre 3mila i lavoratori coinvolti, di cui 500 nella mia città L’Aquila, ma anche a Roma, Lecce, Marcianise, Rende, Ivrea, Olbia, Bari, Aprilia, Terni, e in Sicilia. Hanno competenze, e noi abbiamo l’occasione storica di introdurre, attraverso una norma specifica, questo personale all’interno di una società in house specificatamente predisposta. L’emendamento presentato al decreto n. 77/2021 andava nella direzione di semplificare questo tipo di procedure, e accogliamo con favore il suo parere positivo al riguardo. Ci auguriamo che nell’interlocuzione tra ministeri, si convinca il ministero della Funzione pubblica a far procedere Inps in via prioritaria all’assunzione di questo personale. Su questo continueremo il nostro impegno e la nostra battaglia insieme alle organizzazioni sindacali”.