“La vicenda dei lavoratori dei servizi esternalizzati dalla Asl va affrontata con lucidità, impegno e intelligenza, evitando di disperdere professionalità e competenze”, lo dice il sindaco della città di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio, che, in questi giorni, ha ascoltato le storie, le preoccupazioni e le paure per il futuro dei lavoratori delle cooperative e degli interinali che operano per conto della Asl 1e, ieri, ha incontrato il segretario generale della Confsal Marcello Vivarelli.
L’azienda sanitaria, fino a questo momento aveva esternalizzato questo tipo di servizio affidandolo a realtà e professionalità esterne. Professionalità che ora potrebbero però uscire di scena e con loro, competenze, esperienze e relazioni delicate per-ché riguardanti sia servizi amministrativi, sia in alcuni casi, supporto a pazienti fragili.
Così i sindacati hanno deciso di rivolgersi a Di Pangrazio, non solo nella sua veste di componente del comitato ristretto dei sindaci della Asl, ma ancor di più per l’esperienza da Direttore generale della Provincia dell’Aquila, ente che riuscì, in altri periodi, a risolvere la sfida di internalizzare i servizi mantenendo le professionalità già maturate sul campo.
Ieri il Segretario Generale Confsal (Confederazione Generazione Sindacati Autonomi Lavoratori), su iniziativa del consigliere comunale Domenico De Angelis che si è interessato della vicenda anche per la doppia veste di amministratore e professioni-sta esperto, ha incontrato il sindaco: “oltre al ruolo importante da primo cittadino, componente del comitato ristretto dei sindaci della ASL – ha osservato Vivarelli – ricordo che l’allora Direttore Di Pangrazio riuscì a trovare una strada intelligente per stabilizzare circa cento lavoratori della Provincia. Esperienza che può essere utile, oggi, e attualizzata pur con forme differenti da verificare in questa complessa circostanza”.
Il sindacato pensa a due strade per arrivare alla soluzione: o l’internalizzazione dei servizi esternalizzati attraverso la costituzione o l’utilizzo di una società in house oppure una selezione riservata ad amministrativi e sociosanitari che ora vengono “affittati” da cooperative di interinali.
Tra l’altro, l’operazione sarebbe conveniente per l’azienda sanitaria anche sul fronte spese perché gli interinali hanno un costo superiore rispetto ai dipendenti.
Il sindaco si è attivato subito ed ha richiesto, con una lettera indirizzata al presi-dente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl 1 Pierluigi Biondi e a tutti i componenti, una riunione urgente per affrontare la problematica. Il primo cittadino del capoluogo marsicano chiede di approfondire l’iter di internalizzazione avviato già dall’Azienda sanitaria locale che inciderà, a dicembre 2023, sul destino degli interinali che hanno operato con merito e risultati in tante strutture del territorio provinciale, compresi alcuni centri diurni, centri di riabilitazione e gruppi appartamento.
“È necessario -dice il sindaco- che gli amministratori facciano la loro parte: subito una riunione del Comitato ristretto, alla presenza dei sindacati. Non mettiamo da parte esperienze e risorse che fino ad oggi sono state fondamentali”.