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Investimenti Roseto, sì del Comitato Terralieta Val Tordino

Il Comitato Terralieta Val Tordino accoglie con profonda gratitudine le parole dell’imprenditore Boscolo

Il Comitato Terralieta Val Tordino accoglie con profonda gratitudine le parole dell’imprenditore Boscolo, il quale, in occasione dell’audizione in Commissione vigilanza della Regione Abruzzo, tenutasi giovedì 12 giugno, ha ribadito la volontà di investire nel comune di Roseto, e specificatamente, nella frazione di Coste lanciano. Boscolo, infatti, ha presentato un progetto del valore di 50 milioni di euro per la realizzazione di un vivaio tecnologico che comporterebbe l’assunzione di 324 operatori in 4 anni, cofinanziato dal Ministero dell’Agricoltura, progetto che rischia di naufragare per il fermo no di Anas che, su quegli stessi terreni, vuole costruire il quarto lotto della superstrada Teramo Mare. L’Imprenditore ha, infatti, ribadito di aver atteso sino ad ora, ma di non poterlo fare oltre, onde evitare di perdere il finanziamento. In caso si vedesse negata l’autorizzazione a costruire, sarebbe costretto a spostare il progetto nelle Marche o in Molise.

Come Comitato non solo ci diciamo pienamente favorevoli all’avvio di un’impresa di tale levatura (ricordiamo che la Masterplant di cui Boscolo è titolare è un’industria multinazionale con sedi in tutto il mondo), rispettosa del territorio, sostenibile ed in piana linea con la vocazione agricola della realtà in cui andrebbe ad inserirsi, ma chiediamo fermamente alla Regione di impedire che si perda un investimento che, per tutto l’Abruzzo, porterebbe guadagno e numerosi posti di lavoro, in un ambito, quello agricolo, che oggi necessita più che mai di essere tutelato e valorizzato. Se è vero, infatti, che la modernità di una regione si evince anche dalla qualità delle sue infrastrutture, altrettanto dicasi per gli investimenti di eccellenza che essa è in grado di accogliere e favorire.

Ricordiamo che, con la costruzione del quarto lotto nei territori del Comune di Roseto degli Abruzzi, diverse sono anche le aziende e le imprese che sarebbero costrette a chiudere o a dimezzare la propria capacità produttiva, con conseguente perdita di posti di lavoro e danno al turismo. Ribadiamo, ancora una volta, che il Comitato mai si è detto contrario ad una modernizzazione (e la gioia con cui sarebbe da noi accolto il progetto Masterplant ne è una dimostrazione) ma ci si chiede in base a quale atto autoritario si voglia imporre una strada in un territorio che non la vuole e non ne sente la necessità, in barba ad ogni principio democratico.

Ci chiediamo se davvero la Regione Abruzzo voglia avallare questo impositivo assurdo modo di costruire e preferisca perdere così tanti posti di lavoro, regalandoli ad altre regioni, invece che aprire un tavolo che favorisca l’investimento di Masterplant e trovare altrove luoghi opportuni per la costruzione della superstrada.

Comunicato stampa

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