“Siamo noi stessi a non far decollare definitivamente Fucino”. Questo il duro commento del sindaco di Celano, Settimio Santilli, in merito alla marcia indietro di molti comuni sul patto per la salvaguardia delle risorse idriche del Fucino. “Non riusciamo a guardare a 1 cm dal naso, ad avere una visione”, ha aggiunto.
Il primo cittadino tuona contro il dietrofront di alcuni comuni, che hanno revocato l’ordinanza che disponeva la sospensione dell’irrigazione nel Fucino per tutti i fine settimana, per salvaguardare le risorse idriche della zona.
Il principio per il quale si era proceduto a inizio maggio ad emettere un’unica ordinanza uguale ed univoca per tutti i comuni interessati, condivisa dagli stessi Sindaci e dal Prefetto Torraco il 29 aprile e dalle associazioni di categoria, “andava nel verso della prevenzione, ovvero scongiurare problemi seri di secca nei mesi più caldi e critici dovuti alla scarsità di precipitazioni in inverno e primavera, che erano stati manifestati già a tempo debito il 2 aprile da ERSI (Ente Regionale Servizio Idrico Integrato) in una lettera inviata a tutti i sindaci e poi ribadita anche dal Consorzio di bonifica ovest Liri-Garigliano”.
Santilli si è detto “costretto” a revocare l’ordinanza per “non sfavorire gli agricoltori di Celano” poiché “non esistono agricoltori di serie A e serie B”. Ordinanza che, tuttavia, “non sarò disposto – aggiunge – ad emettere nei mesi critici (che arriveranno e come se arriveranno), perché entreremmo veramente nell’ordine del ridicolo e della barzelletta”.