L’associazione di categoria non ci sta: non ci sta alle generalizzazioni, alla fotografia di un territorio, sempre la stessa per giunta, data per buona e che vede nel Fucino un ginepraio di aziende con lavoratori irregolari. Per questo motivo, Confagricoltura L’Aquila ha richiesto a gran voce di essere ricevuta dal Prefetto Cinzia Torraco, a seguito dell’ultima tornata di controlli straordinari delle aziende che operano nella piana fucense.
La minaccia è quella del Caporalato. “Le aziende agricole meritano rispetto – aveva scritto qualche giorno fa in un comunicato Fabrizio Lobene – Purtroppo siamo molto arrabbiati perché questa ultima iniziativa, è particolarmente invasiva, reiterata più volte nelle stesse aziende e condotta con un piglio inquisitorio che sta esasperando gli imprenditori già fortemente provati da una situazione economica negativa”.
Domani, alle ore 11, la delegazione verrà, quindi, ricevuta dal Prefetto per analizzare il report, ultimo, del Nucleo dei Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro che ha operato tra le aziende del Fucino e per controbattere con dati propri. “Nel 2017 – avverte Stefano Fabrizi, direttore di Confagricoltura L’Aquila – su 890 lavoratori controllati dai Carabinieri, 886 sono risultati regolari. Il 12% irregolare”.
L’obiettivo dell’incontro è quello di “trovare soluzioni ispettive più efficaci a combattere i presunti fenomeni di caporalato ed altre gravi violazioni praticate nella nostra provincia, per rivendicare il rispetto dei diritti delle aziende e per ristabilire un clima di serenità tra gli organi ispettivi e gli imprenditori agricoli che non sono criminali sfruttatori”.