Un gesto che conferma l’alto senso di appartenenza al territorio da parte della famiglia di Berto Savina che, tramite la Italsav (azienda impegnata principalmente nel campo della ristorazione scolastica), ha donato all’ospedale di Avezzano ben sei respiratori polmonari, particolarmente utili in questo periodo di emergenza sanitaria.
Tre di queste apparecchiature saranno consegnate entro la fine di marzo, due ad inizio di aprile, mentre la sesta verrà messa a disposizione per la fine del prossimo mese di aprile.
Il respiratore polmonare risulta determinante in pazienti che sono colpiti dal Covid-19, perché la macchina favorisce l’immissione meccanica di aria nei polmoni, operazione che l’ammalato di Coronavirus spesso non riesce a fare autonomamente.
In genere, si inserisce una sonda in plastica attraverso il naso o la bocca in trachea. Se il paziente necessita di ventilazione meccanica per più di qualche giorno, la sonda può essere inserita direttamente in trachea attraverso una piccola incisione nella parte frontale del collo (tracheostomia).Un respiratore automatico può spingere l’aria nei polmoni anche se il paziente non inspira, mentre l’espirazione avviene passivamente grazie al ritorno elastico dei polmoni.