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“La condizione delle biblioteche abruzzesi è precaria”

I Giovani Democratici: "L’Abruzzo è una delle poche realtà che non ha previsto la riapertura completa delle biblioteche regionali. Non vengono assicurati luoghi per permettere agli studenti e agli universitari di studiare in tranquillità e sicurezza". Sit-in di denuncia a Piazza Italia, a Pescara.

I Giovani democratici d’Abruzzo hanno organizzato oggi un sit-in, a Pescara, in Piazza Italia, davanti alla Biblioteca ex Provinciale “D’Annunzio”, per chiedere alla Regione Abruzzo di riaprire le aule studio presso le Biblioteche regionali e per proporre un progetto di valorizzazione delle Biblioteche. Erano presenti Saverio Gileno e Claudio Mastrangelo dei GD, insieme ai consiglieri regionali del Pd Antonio Blasioli e Silvio Paolucci e a Piero Giampietro, capogruppo PD in consiglio comunale a Pescara.

“L’Abruzzo è una delle poche realtà che non ha previsto la riapertura completa delle biblioteche regionali – affermano Saverio Gileno e Claudio Mastrangelo -. In questo modo a Pescara ed in Abruzzo non vengono assicurati luoghi per permettere agli studenti medi ed universitari di studiare in tranquillità e sicurezza. Per questo e per chiedere alla Regione di investire nel sistema culturale delle Biblioteche regionali, tramite assunzione di personale specializzato, l’apertura di bandi per il coaffidamento aperto ad associazioni culturali ed investimenti per l’innovazione tecnologica, ci siamo trovati a Pescara per un sit-in davanti la biblioteca “D’Annunzio”.

La situazione delle biblioteche in Abruzzo è veramente precaria. Avremmo potuto scegliere qualsiasi altra sede, ma a Pescara avvertiamo ancora di più carenza – così afferma il consigliere regionale Antonio Blasioli.

Carenze di organico che segnalai già l’anno scorso con l’interpellanza, discussa il 15 settembre 2020, a cui evidentemente non è stato dato alcun seguito. La Biblioteca Di Giampaolo, che dal 2011 è sulla Tiburtina, ha perso 9 unità di personale e presto perderà la decima, senza che sia avvenuta alcuna sostituzione. La Biblioteca è composta di personale specializzato, impegnato in un’importante funzione sociale, dal momento che quella biblioteca è a cavallo tra il quartiere di Villa del Fuoco e San Donato. Lo stesso si può dire per la Biblioteca di via del Concilio (ex provinciale). Ha 7 dipendenti, alcuni dei quali con difficoltà a lavorare in presenza, ma mancano specifiche professionalità: archivisti, bibliotecari, figure che non sono state previste proprio nel Piano triennale del fabbisogno di personale approvato dalla Giunta Marsilio. Le Biblioteche hanno riaperto al prestito di libri, ma hanno ancora bloccato l’accesso alle aule studio o alle consultazioni. A Pescara, infatti, oltre alle biblioteche regionali, non è presente nessun’altra sede pubblica con aule studio, se non la biblioteca universitaria di via Tirino che offre solo 20 posti; davvero un numero esiguo per una città universitaria. Infine – conclude il consigliere Blasioli- una situazione altrettanto difficile si trova a Penne, dove la biblioteca regionale è stata affidata per la gestione al Comune, ma al momento è chiusa e non si sa quando tornerà a disposizione della città. Il capogruppo del Pd Silvio Paolucci rimarca invece come “a livello nazionale, con la zona bianca si discute di ogni genere di riapertura, mentre in Abruzzo nessuno affronta la problematica della riapertura delle biblioteche allo studio. Un fatto paradossale nel momento in cui con il PNRR si cerca di rafforzare la dotazione amministrativa degli enti, mentre qui non c’è alcuna previsione di sostituire il personale delle biblioteche in quiescenza”.

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