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VIDEO. La cooperativa di sole donne ‘Andromeda’ crea la nuova Casa Famiglia che ‘adotta’ i minori in difficoltà

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«‘L’Angolo del Sorriso’ è la casa di tutti, un orto felice da coltivare assieme ai più piccoli guerrieri dei nostri giorni, ossia i minori d’età che – afferma Sara Di Salvatore, psicologa e membro della Cooperativa ‘Andromeda’ – per un motivo o per un altro hanno perduto la bussola d’oro dell’infanzia protetta». Un’inaugurazione sobria, abbellita da pochi fronzoli e da qualche orpello decorativo posto sulle pareti robuste della dimora. L’enfasi, infatti, non sta nell’aspetto esteriore, ma è tutta lì, nell’idea stessa del progetto della Casa Famiglia dedicata ai minori in difficoltà della zona Marsica. Si chiamerà ‘L’Angolo del Sorriso’ e custodirà, all’interno delle sue sei stanze, sei ragazzi minorenni bisognosi di ascolto e di attenzione specifica a causa delle loro storie di vita vissuta. È sita lungo via Corso Italia, a Lecce nei Marsi, e snocciolerà, una dopo l’altra, cure e azioni migliorative nei confronti dei soggetti deboli della società, sotto la guida esperta di due dottoresse in Psicologia, Sara Di Salvatore e Maria Carmela Di Pacifico e di una consulente per il settore amministrativo, Iva Stornelli.

 

Un’urgenza chiara e definita si ritrova a monte della costruzione della seconda Casa Famiglia della Marsica (un’altra è presente già a Canistro), ossia quella di accogliere tutte quelle giovani grida di aiuto che, troppo spesso, restano inascoltate o per lungo tempo sottaciute. Secondo il dettato mitologico, Andromeda è stata colei che, per la sua immensa beltà, venne punita dalle divinità dell’Olimpo. La perfezione di un bambino, infatti, parallelamente, si costruisce grazie all’intercessione ‘sana’ e ‘genuina’ degli adulti, che consentono la crescita armoniosa dei minori di età, priva di sforzi troppo eccessivi da controbattere, superiori a loro per capacità cognitive e caratteriali. L’imperfezione, invece, come potrebbe essere stata quella di Andromeda, ha il gusto di una serenità che si fatica a trovare ed il tocco stridulo di un materasso di pietra posto sotto la nuca. Tante sono le storie amare che, ancor oggi, si incontrano sul ciglio della strada, nella Marsica. Le loro imperfezioni, dovute quasi sempre a colpe esterne, potranno, in questo modo, anche attraverso l’azione della Cooperativa ‘Andromeda’ e della sua Casa Famiglia, essere «deterse. Abbiamo scelto il nome ‘Andromeda’ per la nostra Cooperativa perché così si chiama un’estesa costellazione stellare del cielo. La famiglia, dal nostro punto di vista, deve essere come la costellazione: larga ed elastica; nessuno, al suo interno, deve primeggiare sugli altri. Puntiamo a realizzare un punto di ritrovo per i giovani che hanno perso l’orientamento della vita, in cui ogni bimbo torni a sorridere spontaneamente, senza forzature».

 

Molta sensibilità alla base, ma anche molta conoscenza della materia. Sara Di Salvatore (coordinatrice della struttura) è una psicologa cognitivo-comportamentale, la dottoressa Maria Carmela Di Pacifico, invece, è una psicoterapeuta, mentre la Stornelli è. delle tre donne, l’esperta delle dinamiche amministrative. «L’obiettivo maggiore della creazione della Casa Famiglia – spiegano le dottoresse – è stato quello di creare una piattaforma reale che fosse in grado di rispondere alle esigenze del sociale: ciò ha portato alla nascita della Cooperativa stessa, la quale è sorta nel mese di dicembre 2015». La Casa Famiglia di Lecce nei Marsi, ad oggi, dispone di 6 posti letto, più l’urgenza. A ciò, fa eco il servizio di pronta accoglienza e di residenza. Il personale, inoltre, sarà presente nella struttura 24 ore su 24.

 

Un progetto individualizzato verrà, infine, architettato ad hoc per ogni minore che approderà alla riva di questa nuova oasi felice marsicana. Le tre donne, specialiste nel loro proprio campo di applicazione scientifico ed emotivo, metteranno in moto una serie di attività per permettere ai loro mini-ospiti di divertirsi, curando i lividi di una situazione difficile sostenuta sulle loro esili spalle. Didattica, corsi di musica, sano sport, tante ore trascorse in cucina e la bellissima avventura emozionale dell’arte della pittura a portata di ispirazione: «quando si busserà alla nostra porta, solo una parola verrà fuori dalle stanze di questo nuovo tempio dell’infanzia: ‘Bentornato’, diremmo tutte in coro ad ogni visitatore. Questo perché il ‘benvenuto’ si dà, solitamente, ad un estraneo, mentre il ‘bentornato’ lo si afferma di fronte ad un amico d’infanzia che, per un po’ di tempo, si era allontanato dalla serenità della vita. Perché, se è vero che l’errore è umano, è altrettanto vero il fatto che l’aspirazione al sorriso giornaliero è un dovere del bambino».

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