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La Didattica a Distanza non allontanerà mai: gli alunni salutano le maestre

Gli alunni della classe V elementare della Don Bosco di Avezzano salutano le loro maestre per l'ultimo giorno di scuola con un mega cartellone. Un genitore: "Ci siamo ritrovati nel piazzale e ci siamo tutti abbracciati da lontano".

Ieri mattina è stato l’ultimo giorno di scuola per gli alunni della classe V C della Don Bosco di Avezzano. Un giorno di scuola, si sa, vissuto lontano dai banchi, dall’odore acre del gesso per la lavagna, dalle merende condivise, dalle risate per qualche battuta divertente a ricreazione. Un ultimo giorno di scuola che la Didattica a Distanza anti-Covid ha trasformato in un addio virtuale, in cui le lacrime di nostalgia non si sono nemmeno potute vedere, se non attraverso lo schermo di un pc, fra appunti e tazze di latte per la colazione.

22 piccoli alunni che si sono salutati per ritrovarsi, a settembre, cresciuti: si incomincerà la prima media, saranno ragazzi e ragazze più grandi, con un’estate alle spalle. Ieri, perciò, è stato importante non lasciare andare via questo ultimo anno di elementari in maniera troppo veloce e “lontana”. “Noi genitori siamo molto uniti: abbiamo festeggiato assieme compleanni, capodanni e feste di classe – afferma Eugenio Franchi, papà di un’alunna della classe V C – quindi non avremmo mai potuto accettare una fine dell’anno scolastico così distante, anormale, senza saluti. Ieri mattina, i bambini hanno terminato le lezioni on-line ed hanno salutato le loro maestre. Poi, però, li abbiamo fatti salire in macchina e, a loro insaputa, li abbiamo condotti nel parcheggio della loro scuola. Si sono ritrovati tutti lì, con mascherine e distanziamento sociale: i 22 alunni della V C”.

Lasciato il parcheggio dell’istituto scolastico, dove i bambini si sono salutati con le lacrime agli occhi, debitamente a distanza, i genitori hanno portato poi i figli nel Piazzale della Chiesa di Madonna del Passo: qui, i piccoli scolari hanno ritrovato le loro quattro maestre che, negli ultimi mesi, hanno potuto guardare solamente da lontano e attraverso il freddo schermo di un portatile. “Un’emozione unica, che ci ha fatto capire quanto fondamentale sia la vicinanza tra discepolo e insegnante per chi va a scuola, la scuola non è una stanza asettica, con delle sedie e una cattedra, ma è – continua Eugenio – anche un quadro di colori a pastello, un dipinto di caratteri, personalità, storie che si crea, via via”.

Sotto il cartellone (in foto), i bambini hanno rivisto le loro insegnanti di 5 lunghi anni scolastici, spezzati alla fine dall’emergenza epidemiologica, ancora in atto.

Una famiglia allargata, in una classe. Questo è quello che avviene quando si incontrano cuori e sorrisi. Sensazioni che la didattica a distanza non potrà mai cancellare, eclissare e far scordare.

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