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Ieri la grande serata del Circuito di Avezzano

Cunicoli di Claudio e Centro Spaziale di Telespazio del Gruppo Leonardo: questi sono stati i due ‘start’ dell’affascinante viaggio sulle quattro ruote storiche del Circuito di Avezzano. La città, di notte, sotto la luna della storia a motore.

I 103 equipaggi, a bordo delle loro scintillanti macchine d’epoca, di assoluto prestigio, hanno incominciato a scaldare i motori già a partire dalle ore 9 di ieri mattina, con lo ‘start’ ufficiale del Circuito di Avezzano, edizione 2023, dal Parco dell’Incile, al cospetto del famoso e identitario ‘Madonnone’. Le auto sono partite alla volta di Pescasseroli, passando prima però tra le antenne del Centro Spaziale di Telespazio del Gruppo Leonardo, nel Fucino: quest’anno grande novità dell’iniziativa istituzionalizzata dal Comune di Avezzano e firmata da ‘Abruzzo Drivers Club’. Ieri sera, invece, la magnifica sfilata delle vetture nel cuore urbano di Avezzano, alla presenza dell’elegantissima madrina Sara Ricci, notissima attrice TV.

“Grandi numeri, grandi posti, grandi macchine. – commenta il patron del Circuito e presidente dell’Associazione Felice Graziani – Posso solo dire che la nostra fatica è stata più che premiata anche per l’undicesimo anno di attività della manifestazione. I 103 partecipanti, provenienti da ogni parte del mondo, per una settimana intera hanno avuto il piacere e l’occasione di muoversi in giro per l’Abruzzo. Oltre 500 attività coinvolte nell’evento di quest’anno: per sette giorni, alberghi della zona tutti sold out”.

In relazione, invece, all’incidente stradale che si è verificato ieri mattina, Graziani aggiunge: “Auguro sempre una pronta guarigione alla signora della Grecia che è venuta in Abruzzo proprio per prendere parte al nostro Circuito, assieme al marito e a bordo della loro Jaguar”. Le condizioni della donna, comunque, sono stazionarie. Piloti e copiloti ieri hanno fatto tappa presso Forca d’Acero e poi, per il pranzo, a Campoli Appennino, paese situato al confine tra Lazio e Abruzzo, incastonato nel Parco nazionale e rinomato per l’Acquedotto di Nerone. Il ritorno nella città marsicana è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri: le auto, tra cui un’Alfa Romeo 6c Touring 2300 Pescara (intitolata ad un’importante competizione motoristica abruzzese), sono rimaste esposte per cittadini, turisti e curiosi a Piazza Risorgimento.

Alle ore 21 e 30, poi, il gran gal del Circuito, un appuntamento imperdibile. È stata una serata avezzanese sotto le stelle e con la marcia ingranata. L’undicesima edizione del Circuito d’auto d’epoca di Avezzano ha fatto emozionare tutti di nuovo, grazie anche alla rievocazione – per la prima volta nella storia della manifestazione e dopo quasi 100 anni di attesa – della famosissima “Coppa del Fucino”, gara prettamente motociclistica, disputatasi tantissimi anni fa, tra il 1924 al 1958. “Il Circuito di Avezzano si conferma essere un evento di ampia portata turistica, in grado di riportare in luce e in auge, ogni anno, la magia delle gare di altri tempi, con vetture sport, “barchetta” e spider”, aggiunge l’assessore Pierluigi Di Stefano.

Sotto l’egida del Circuito Tricolore ASI, del Ministero del Turismo, del Dicastero della Cultura, delle Infrastruture, dei Trasport e dell’ANCI, anche quella di ieri è una serata unica, rara e sportiva. Tra le super auto che hanno sfilato è da citare senza dubbio una Bugatti Type 30, del ‘26, sbarcata a Palermo in occasione del Salone delle auto organizzato al Politeama da Vincenzo Florio. La sua storia è molto particolare: l’auto venne acquistata da un commerciante che poi la rivendette al principe Luigi Scalia Mirto. Il successivo proprietario, Giuseppe Vaccari, appassionato di motori storici, sposò proprio la nipote del principe e si trasferì a Palermo dove costruì la sua fama internazionale di collezionista.

Dopo la sua morte, l’auto, per fortuna, è rimasta in Italia e grazie al Circuito di Avezzano, per la prima volta, ha percorso i suoi primi 750 chilometri ‘abruzzesi’, partecipando all’Abruzzo Gran Tour. Fari accesi anche su un’altra autovettura da corsa, costruita in Abruzzo da Berardo Taraschi, la Urania del 1949. A bordo di questa vettura, la prima pilota donna in Formula Uno, Maria Teresa de Filippis, corse le principali competizioni dell’epoca.

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