La Marsica scende in piazza in difesa del Tribunale di Avezzano, presidio di giustizia che, insieme a quelli di Lanciano, Vasto e Sulmona, è a rischio soppressione.
Questa mattina avvocati, politici, sigle sindacali, rappresentanti delle associazioni e degli studenti hanno deciso di alzare la voce per dire “NO” alla chiusura del Tribunale.
Gli avvocati spiegano che “la Procura ad oggi registra una mancata copertura pari all’80% dell’organico” e “almeno otto giorni al mese ci asteniamo dalle utenze”.
“La lotta non può finire qui, abbiamo bisogno di andare a parlare con il governo”, ha aggiunto il presidente dell’ordine degli avvocati, Franco Colucci.
Il senatore di Fd’I Guido Quintino Liris ha spiegato: “Abbiamo toccato con mano quali sono le esigenze di questo territorio, stiamo parlando di un presidio che rappresenta un forte segnale della presenza delle istituzioni sul territorio stesso. Abbiamo una legge regionale che impegna il governo a mantenerlo in vita, attraverso costi che ricadranno sulle spalle della Regione Abruzzo, porteremo avanti questo progetto all’attenzione del nuovo ministro, che sarà nominato nelle prossime ore”.
La volontà di lottare per evitare la soppressione è bipartisan. Michele Fina, senatore del Pd aggiunge: “Serve una soluzione definitiva. Il mantenimento di questo presidio è il miglior modo che ha la giustizia per rispondere ai territori. Siamo pronti a collaborare con il Governo”.
Mario Quaglieri, consigliere regionale di Fd’I ha precisato: “L’Abruzzo paga una distribuzione orografica particolare, siamo determinati a difendere questi presidi di Giustizia, sia a livello nazionale sia a livello regionale. Daremo una grande spinta per la difesa di questo presidio”.
Il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Giorgio Fedele ha poi aggiunto: “Questa è una battaglia di tutti, è una battaglia di giustizia. Io continuerò ad esserci. Ci sono battaglie che non devono dividere, ma al contrario devono rappresentare il presupposto per unirsi. Io per primo dismetto oggi il mio colore politico, perché in questo momento l’unità è l’unico modo per avere forza”.
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