In tempi di Coronavirus anche la lettura può diventare virale e contagiosa. È proprio per questo che la libreria Mondadori di Avezzano ha rilanciato l’idea del “libro sospeso” per allietare i giorni della quarantena.
Con la riapertura di alcune attività commerciali stabilita dal premier Conte, la libreria del capoluogo marsicano, che rientra fra queste attività, ha annunciato l’iniziativa che prende spunto dall’antica pratica del “caffè sospeso napoletano”.
In cosa consiste? A vantaggio dei più bisognosi veniva lasciato al bar un caffè già pagato per chi sarebbe entrato nel bar e non avrebbe potuto permettersi di pagarlo da sé.
Lo stesso meccanismo è stato traslato al mondo dei libri. Si tratta di acquistare un libro e lasciarlo in libreria, in un luogo dedicato, in modo che, chiunque ne abbia bisogno e non possa acquistarlo, abbia comunque la possibilità di prenderlo.
Si può lasciare un “Libro sospeso” anche da casa, versando l’importo e lasciando una particolare dedica personale. Il libro acquistato, firmato con dedica, viene preso in consegna dalla Mondadori, messo in una bacheca, che sarà chiamata “la bacheca del libro sospeso” e consegnato alla persona “sconosciuta” che si recherà in libreria per scegliere tra i volumi che saranno esposti nella bacheca.
Lo stesso discorso vale anche per libri e giochi per bambini.
Chi può lasci, chi non può prenda.