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La notizia ha fatto il giro del web, Grillo agli abruzzesi: «Ci ridiano indietro 700 mila euro, ambulanze e spazzaneve»

Una restituzione richiesta – al di là della battuta o meno – che ha scatenato l’ira di una Regione intera, alle prese con una nuova identità politica appena eletta, ma con gli stessi problemi di sempre, ancora tutti da risolvere, tra sanità, occupazione e trasporti. La notizia, in queste ore, ha fatto il giro di tutti i quotidiani, locali e nazionali, scatenando non poche reazioni e polemiche. Anche l’Agi riporta le parole del fondatore del Movimento pentastellato a 5 stelle, pronunciate all’indomani del voto espresso alle urne dal popolo abruzzese, che ha dato il via libera ad un Governo di Centro-Destra, guidato da Marsilio. «Io accetto tutto, accetto che il popolo abruzzese abbia deciso e ha fatto benissimo. Chiedo solo una cosa ufficialmente, che ci diano indietro i 700 mila euro che gli abbiamo dato l’anno scorso, quattro ambulanze e gli spazzaneve a turbina»: lo ha detto Beppe Grillo durante lo spettacolo ‘Insomnia. Ora dormo!’, a Bologna, riferendosi ai fondi del Masterplan Abruzzo. Così si legge sull’Agi.

«Hanno fatto la loro scelta e dovrebbero dire che le cose che gli abbiamo dato noi ‘ve le ridiamo indietro’, è giusto o no?».

Sono seguite aspre polemiche sui social, da cittadini e avversari politici.

LE REAZIONI ALLE PAROLE DI GRILLO: ASSOTUTELA CHIEDE APERTURA DI UN FASCICOLO – «Il risultato elettorale delle regionali dell’Abruzzo è stato sicuramente deludente per il Movimento 5 Stelle, che ha dimezzato il proprio consenso e non è riuscito a conquistare questa Regione italiana. Ma tutto questo non può giustificare le gravi dichiarazioni del loro mentore, Beppe Grillo, il quale durante il suo spettacolo a Bologna avrebbe chiesto ai cittadini abruzzesi di ridare indietro i 700mila euro che il Movimento 5 Stelle ha dato l’anno scorso per la Regione, con quattro ambulanze e gli spazzaneve a turbina. Come a dire: Cari abruzzesi, non ci avete votato, allora restituiteci quanto dato. Una richiesta illogica e fuoriluogo, quella di Beppe Grillo, che – secondo noi – non può essere catalogata sic et simpliciter come una battuta comica seppur infelice, ma che – al contrario – prefigurerebbe il reato di voto di scambio. Per questa ragione, Assotutela ha deciso di depositare un esposto-querela alla Procura di Roma: a nostro giudizio, infatti, sussistono tutte le premesse per l’apertura di un fascicolo». Così, in una nota, il presidente nazionale di Assotutela, Michel Emi Maritato.

PEZZOPANE (PD): L’ODIO E LA RABBIA DI GRILLO E DEL M5S CONTRO GLI ABRUZZESI – «La rabbia di Grillo è la presa d’atto della loro irrilevanza. – afferma sui social la deputata dem Stefania Pezzopane – La battutaccia contro gli abruzzesi di Beppe Grillo non è satira. Ci troviamo di fronte alla esplicitazione di una rabbia politica dovuta al flop elettorale dei pentastellati, alla presa d’atto della loro incapacità ad amministrare il Paese e gli enti locali. Grillo è arrabbiato per il nuovo scenario politico che vede un nuovo centrosinistra civico e popolare alternativo alla destra sovranista. Ed i 5 stelle sempre più irrilevanti. Che vuol dire ‘gli abruzzesi restituiscano i 700mila euro’ del tanto osannato restitution day? Che M5s agisce per il solo scopo del voto di scambio? Vorrei ricordare al tragi-comico nazionale che il Pd, con quella che loro chiamavano ‘legge mancia’, ha destinato 11 milioni di euro al territorio del cratere 2009. Somme ben più rilevanti e il cui destino è stato affidato ai comuni. Ora che hanno loro in mano il destino dei terremotati, con un sottosegretario e un commissario di loro nomina, da nove mesi tutto fermo. La satira, dunque, non c’entra nulla. Si tratta di un messaggio grave e insolente. Grillo ha capito che M5s è destinato ad un futuro di irrilevanza politica e che l’unica alternativa a questo centrodestra a trazione sovranista è il centrosinistra. Un centrosinistra che in Abruzzo ha segnato un primo passo di riscatto, con la ricostruzione di una alleanza ampia che vede protagoniste le forze progressiste, liberali e civiche», così afferma ancora la deputata.

Foto di: Affari Italiani

 

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