Ha diretto per la prima volta la squadra durante la seduta di ieri, Luigi Morgante, nuovo tecnico della Pro Celano, anche se dalla società non è mai arrivato nulla di scritto. L’ex dirigente del Celano Marsica vanta la panchina dell’Avezzano Calcio in Eccellenza, e dopo una prima parte di stagione da spettatore ‘sabatico’, si rimette in gioco da leader di uno spogliatoio destinato a competere per il salto di categoria.
«In questo anno e mezzo trascorso lontano dal campo – ha esordito il nuovo allenatore della Pro Celano – è capitato di essere accostato ad alcune situazioni, ma mai nulla di concreto. La chiamata di Mario Moscarella è stata una sorpresa. Inizialmente mi ha solo chiesto come me la passavo, poi è arrivata la proposta. Ho riflettuto sul da farsi e ho accettato di condurre la squadra in questa seconda parte di stagione. Sono situazioni particolari, quando sostituisci un collega è un po’ come fargli le scarpe, e non è piacevole per nessuno. Il calcio purtroppo è anche questo».
Due sedute per fissare le redini del comando in attesa che domenica si viaggi alla volta di San Benedetto. Il campionato aspetta impaziente il big match d’alta classifica tra la banda di Berardino Di Genova e la Pro Celano, e chissà come reagirà la squadra all’avvicendamento tecnico.
«Mi pare di aver intuito, senza averne la certezza, che esistesse un po’ di malcontento all’interno dello spogliatoio. Restava in coda un pizzico di delusione per non aver vinto il campionato di Seconda, la scorsa stagione, ma essere riusciti a salire solo ai Play Off. Alla fine però i risultati hanno premiato il lavoro fatto e anche questa stagione non passa di certo inosservata. La classifica dice che i ragazzi stanno facendo bene, e riconosco le difficoltà nel far passare certi concetti di gioco e nel chiedere un professionismo che non può esserci fino in fondo per forza di cose. Qui c’è gente che lavora durante l’intero arco della giornata. Ieri li ho incontrati e ci siamo allenati, ho spiegato che deve essere un divertimento per tutti, ma come ogni gioco che si rispetti esistono delle regole da rispettare, e su questo non transigo. Anche perché – ha concluso Morgante – se siamo in grado di fare le cose in un certo modo, sarà più facile divertirci sul campo la domenica».
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