Un confronto aperto, basato sulla condivisione dei dati, ma soprattutto sul coinvolgimento diretto delle amministrazioni locali. È questo lo spirito con cui la Provincia dell’Aquila sta costruendo il nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP), al centro di un incontro che si è svolto ieri nella sala Aurora del Comune di San Demetrio ne’ Vestini (L’Aquila). Il quarto appuntamento è stato dedicato all’area “Campo Imperatore – Piana di Navelli”.
Il presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso, ha sottolineato il valore di un processo partecipato: “Questo Piano nasce dal territorio e da una visione strategica d’insieme. La partecipazione dei Comuni non è un passaggio formale, ma il fondamento stesso del lavoro che stiamo portando avanti. Siamo certi – ha aggiunto – di poter costruire uno strumento concreto che non nasca ‘già vecchio’, ma che sia in grado di intercettare i reali bisogni delle nostre comunità”.
L’analisi presentata, frutto della collaborazione tra la Provincia, l’Università dell’Aquila, l’Università di Cagliari e il Gran Sasso Science Institute (GSSI), ha fotografato le trasformazioni avvenute nelle diverse aree dell’Aquilano, proiettando allo stesso tempo lo sguardo ai prossimi anni. A illustrare il quadro, il professor Alessandro Marucci, docente dell’Università dell’Aquila, e l’ingegnere Andrea De Simone, dirigente del settore Territorio e Urbanistica della Provincia. Ha preso parte all’incontro anche il presidente dell’Unione dei Comuni “Montagna Aquilana”, Deborah Visconti, sindaco di Sant’Eusanio Forconese (L’Aquila).
I dati confermano una tendenza alla contrazione demografica e occupazionale: negli ultimi vent’anni la popolazione è diminuita del 15,93%, a fronte di un calo provinciale pari a 3,63%. Le proiezioni al 2043 indicano una ulteriore riduzione del 14,10%. Tra il 2007 e il 2023 si registra inoltre una flessione del 10,7% degli addetti nel settore privato, mentre in agricoltura si rileva, tra il 2010 e il 2020, una riduzione della superficie agricola utilizzata (-6,41%), delle aziende (-37,88%) e degli occupati (-50,34%).
Accanto alle criticità, l’analisi ha evidenziato anche dati incoraggianti: tra il 2007 e il 2023 crescono infatti del 23,9% gli addetti nei comparti più dinamici: +313,8% nelle attività finanziarie e assicurative, +126,2% nella sanità e assistenza sociale, +118,8% nei servizi di supporto, +106,1% nelle professioni tecniche e specialistiche.
“Dobbiamo guardare a queste aree non solo per le difficoltà che affrontano, ma per le potenzialità che esprimono e che possono tradursi in prospettive di sviluppo se inserite in una strategia comune. È questa la sfida che dobbiamo vincere – ha concluso il presidente Caruso – creare le condizioni affinché il nostro territorio cresca. Possiamo farlo attraversouno uno strumento efficace, costruito con il contributo dei Comuni”.
Comunicato stampa