L’ospedale di L’Aquila, il 5 gennaio scorso, è stata la ‘voce narrante’ dell’anestesia italiana tramite una nota testata nazionale di sanità, ‘Starbene’, che per un’ora ha aperto il telefono per parlare ai suoi lettori della disciplina in modo semplice e diretto, sfatando molti tabù. Il professore Franco Marinangeli, direttore del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale San Salvatore, nonché responsabile del servizio cure palliative e terapia del dolore della Asl 1, è stato infatti scelto dalla rivista, a larga diffusione popolare, per rispondere alle domande dei lettori, scandite da dubbi, angosce spesso ingiustificate e curiosità sui trattamenti adottati in sala operatoria per ‘addormentare’ il paziente. Dalle varie regioni sono giunte diverse telefonate al prof. Marinangeli che, con un linguaggio alla portata di tutti, ha spiegato l’abc delle diverse tecniche seguite nella narcosi in sala operatoria, dalla più ‘leggera’ a quella più impegnativa e gli aspetti legati alla sicurezza del paziente, dissipando molti timori infondati. La scelta di ‘Starbene’ di affidarsi all’anestesia aquilana, è stata determinata dal fatto che il prof. Marinangeli è responsabile scientifico nazionale del centro di formazione ‘Simulearn Italia’, centro di simulazione delle tecniche anestesiologiche del sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroiemac, a cui afferiscono circa 11.000 professionisti da tutta Italia. Si tratta di una struttura didattica , con sede a Bologna, con cui, tramite robot, vengono insegnate le tecniche con dimostrazioni pratiche , utilizzando veri lettini di sala operatoria.
La competenza degli anestesisti-rianimatori aquilani è stata recentemente riconosciuta, a livello nazionale, per alcune tecniche anestesiologiche locoregionali utilizzate nell’ospedale del capoluogo regionale, già diversi anni ormai caposcuola per tanti giovani specialisti. Esperienza e innovazione che hanno portato di recente a pubblicare un manuale-guida (unico nel suo genere in Italia) che, dopo la presentazione a Roma a dicembre, ha avuto larga eco tra gli specialisti della branca. Il lavoro porta la firma dello stesso Marinangeli e del dottore Pierfrancesco Fusco, antesignano a livello italiano di tecniche di anestesia fortemente innovative. Si tratta di una metodica che permette di collocare con molta precisione il farmaco anestetico in prossimità del nervo che trasmette lo stimolo del dolore. Un dato per tutti: all’Aquila, con queste modalità, il 70% delle operazioni al seno si effettuano senza l’anestesia generale, con vantaggi legati a tempi di recupero più veloci, meno sofferenza del paziente, degenze in ospedale più brevi con conseguente riduzione delle spese sanitarie. Sono oltre 150 gli specialisti che, da tutte le regioni italiane, si sono formati all’Aquila negli stage svolti negli ultimi 5 anni.