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La solidarietà è un calice di vino rosso e vino bianco mescolati assieme: Fisar AQ x Amatrice

Una mega vendita dell’oro liquido della Penisola italiana per rischiarare ancor di più la luce della stella cometa della beneficenza. La bandiera dell’Abruzzo, oggi più che mai, si lega in un nodo indissolubile a tutti i lembi delle altre bandiere delle regioni d’Italia, per far star bene Amatrice. «I sommelier parlano di vino, si occupano di vino e trattano di vino. Quale modo migliore di questo, quindi, per affacciarci, tutti assieme, sulla strada mai deserta della solidarietà?». Tutto per Amatrice. Tutto per quella zona lì, presa a sassate, questa estate, dalla terra ed avvinghiata ad una cultura della prevenzione che dovrebbe essere assorbita fino in fondo, alla pari di una medicina zuccherata. C’è un banchetto di vini, all’angolo di via Corradini, ad Avezzano. È una sorta di tavolata comune di fantasia, sulla quale troneggiano, uno dopo l’altro, affiancati, tutti i migliori prodotti enologici dell’Italia che sa fare bene il suo lavoro, quella artigiana, che campa ancora di sudore e di fatica e mai sulle spalle degli altri. E poi, accanto al banco, ci sono loro, i maestri Sommelier della Marsica, intenditori veri e propri di un gusto prelibato di qualità e cultori del Santo Graal della Penisola regina all’Estero: il vino.

 

foto-1L’Associazione ‘Fisar L’Aquila – Delegazione di Avezzano’, ossia la Federazione Italiana Sommelier, Albergatori e Ristoratori vicina di casa della Marsica, ha deciso, il 28 agosto scorso, di riversare tutto l’amore e tutta la comprensione della Penisola italiana nelle bottiglie, nei barattoli di vetro e nelle scatole di umanità della raccolta fondi per Amatrice, promossa dall’Associazione stessa. Coloro che l’hanno attivata, sono quattro sommelier tutti nativi della patria marsicana, che hanno deciso, quindi, all’unanimità, di «trattenersi, sino al 20 ottobre in strada, tutti i giorni, con il loro banco enologico della solidarietà, per raccogliere fondi da destinare ai terremotati. – afferma Giancarlo Lo Re, futuro sommelier della Provincia – Questa associazione, quindi, si è messa in testa di aiutare il prossimo più sfortunato, a causa di un destino irruento, attraverso la proposizione della passione del suo cuore, quale quella per i calici riempiti di vino. L’evento, di fatti, ha nome di ‘Un Calice di Speranza’. Inizialmente, – continua Lo Re – abbiamo avanzato la richiesta di bottiglie di vino da vendere sul nostro banco, alle aziende produttrici abruzzesi, le quali hanno accettato di buon grado. Abbiamo, quindi, incominciato questa corsa contro il tempo il giorno 28 agosto scorso, subito dopo il catastrofico sisma. La prima uscita ufficiale, comunque, c’è stata durante la manifestazione avezzanese della ‘Notte Bianca’, quindi, il 31 agosto. Questa immediatezza di iniziativa è stata possibile grazie proprio alla numerosa disponibilità da parte delle realtà vinicole locali e regionali. Man mano che si è andati avanti con la vendita, però, il giro si è allargato, fino a diventare virale: oggi, di fatti, grazie alla proficua collaborazione da parte di un docente di Roma, l’enologo, eno-gastronomo ed esperto di oli Marco Oreggia, questa manifestazione sociale ha fatto il giro d’Italia dei vini in pochi giorni: su questo banco, infatti, sono approdate bottiglie pregiate dal Friuli-Venezia Giulia, ad esempio». Vini campani, piemontesi, sardi, veneti e toscani, oli dall’Umbria, vini dalla Sicilia e dal Salento ed un’azienda della Provincia di Ragusa, specificamente di Cutrera, che, oltre all’olio, ha inviato anche una miriade di prodotti differenti di estrema qualità, ma sempre dal cuore spiccato e benefico. Sali aromatizzati, spezie e marmellate finiscono il tour nazionale: sul banco, c’è veramente di tutto. «Qui – avverte ancora Lo Re – è diventato quasi il raccordo anulare della beneficenza: i fondi raccolti, al 100%, saranno destinati tutti ad Amatrice». I vini da tutta Italia, quindi, convivono sul tavolo della solidarietà senza distinzioni di geografia, di confine, di lingua, di dialetto o di tradizione. Lo stivale italiano, insomma, si stende sulla tavolata della Fisar di L’Aquila. L’Associazione che si sta facendo promotrice di questo guizzo di solidarietà parte, per provenienza dei suoi adepti, dalla zona di Carsoli ed arriva sino a San Benedetto dei Marsi.

 

foto-2Giancarlo, quindi, assieme a Germano Febo, a Mariaceleste Di Pangrazio e ad Aurelia Della Rocca, accompagnata dal suo fido lupo cecoslovacco di nome Luna, saranno fino al 20 ottobre tutti i giorni, dalle ore 17 e 30, all’angolo di via Corradini. Il banchetto dei vini sfusi, venduti a prezzi minimi e non di mercato, sarà in loco. Per ora, la vicinanza degli avezzanesi alle zone terremotate ha superato i 4 mila euro. «Ma non ci fermeremo qui, – avverte Lo Re – vogliamo raccogliere una somma cospicua. Il weekend del 15 e del 16 ottobre prossimo, invece, saremo presenti all’evento della Pro Loco avezzanese dal titolo di ‘La Marsica accoglie Amatrice’, presso il Centro Fieristico del Nucleo Industriale. Continueremo a fare solidarietà sino a Natale, perché vogliamo raggiungere un importo importante, che non è uno scherzo, al di là del gioco di parole. Al momento, – conclude il sommelier – rischiamo, però, di avere più offerta che domanda. I vini che si possono trovare qui e qui venduti sono, ovviamente, per tutte le tasche: dai 5 euro a bottiglia, sino a raggiungere il costo degli 85 euro per un’etichetta. Quest’ultima cifra è addossata ad un vino di estremo talento enologico, appartenete ad una grande riserva del 2007, che potrebbe essere, perché no, anche uno splendido regalo per il 25 dicembre. Amatrice, oggi, dal canto suo, ha necessità di risorse liquide, di soldi e di fondi: noi soddisfaremo questa loro esigenza attraverso il canale che più ci compete, quale quello del miracolo del vino. Gli avezzanesi, inoltre, acquistano un po’ di tutto, dal nostro banco: è chiaro che prevale sempre l’Abruzzo ed il prodotto tipico d’Abruzzo perché, in fondo, si è ancora legati ad una logica etnocentrica, anche se c’è molta curiosità verso il resto d’Italia, soprattutto da parte delle donne. Gli uomini, invece, non tradiscono mai il rosso Montepulciano. Per quel che ci riguarda, comunque, l’importante è non tradire mai Amatrice».

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