Ebrima Amba Barrow è la stella del momento del Pucetta. La punta del Gambia, classe 2000 sta vivendo un periodo d’oro. Il giovane diciottenne ha messo a segno fino ad oggi 9 gol, creando problemi di marcatura a molti difensori decisamente più esperti di lui. Domenica prossima il capocannoniere gialloblù sarà assente nel difficile match interno contro il Montorio per squalifica. Sarà l’occasione per lui di riposarsi, intanto l’abbiamo raggiunto per tastare il suo umore, per capire anche come ha vissuto lo spiacevole evento di domenica scorsa che l’ha visto suo malgrado protagonista. Barrow nelle sue parole fa trasparire le idee chiare circa i suoi sogni, una forte determinazione nel raggiungerli, un’enorme saggezza nel commentare lo spiacevole evento di domenica scorsa e la gratitudine verso la dirigenza gialloblù. Ecco le sue parole:
Nove gol fino ad oggi e domenica hai messo a segno una tripletta. Come reputi la tua stagione fino a questo punto? “La mia stagione fino a questo punto è stata certamente positiva, oltre ogni miglior previsione. Sono contento di quanto fatto finora e ogni giorno lavoro per poter fare di più”.
Rispetto ad inizio stagione il gruppo del Pucetta è diventato più unito. Pensi che questo sia il vostro punto di forza? «Sì, il gruppo che si è instaurato è il nostro fondamentale punto di forza della nostra squadra che posso definire senza problemi una famiglia».
Domenica in campo sei stato vittima di un brutto episodio di razzismo e tu sei stato bravo a non reagire. Pensi che questo sia solo un brutto episodio oppure in Italia c’è veramente il problema ‘razzismo’? «Devo dire che è brutto essere discriminati in quel modo. Io spero e prego di diventare un giocatore professionista, e mentre lavoro per questo obiettivo, sono consapevole che questo faccia parte delle sfide da affrontare nel calcio italiano per me, in quanto giocatore africano. Però non lascerò che queste cose mi influenzino in campo, perché ho visto lo stesso atteggiamento verso molti giocatori professionisti nel campionato italiano. Per questo so che dovrò averci a che fare, in modo che quando sarò un professionista, saprò gestire quei momenti».
Tornando al Pucetta stai vivendo un ottimo momento di forma. Quanto ti ha insegnato mister Giannini? «Devo dire molte grazie a mister Giannini per quello che sto facendo in questa stagione, ma mi porto dietro gran parte delle mie conoscenze anche dalla mia esperienza in Sicilia, che mi ha insegnato molto».
In quale aspetto tecnico pensi di dover migliorare? «Non c’è un aspetto tecnico in particolare dove devo migliorare, penso che ho ampi margini di miglioramento e devo allenarmi al massimo per raggiungere il top».
Parliamo della tua storia. Tu sei venuto in Italia via mare, vuoi raccontarci cosa è significato per te arrivare in Italia? «Sì, ho raggiunto l Italia via mare, ma la cosa migliore è stata arrivare qui e a Palermo dove ho conosciuto persone fantastiche come Carmelo Di Salvo, l’allenatore del Castelbuono, ormai un mio amico fraterno, ed è grazie a lui se oggi gioco nel Pucetta».
Qual è il tuo sogno? «Il mio sogno è giocare nei professionisti e mi giocherò tutte le mie chance per arrivarci il prima possibile.
Infine voglio ringraziare Fabio Salvatore, per il supporto nei pasti, e tutti i dirigenti del Pucetta che sono tutti bravissimi. Grazie ad Ugo e a mister Bixio Liberale».
Fonte e foto di: Ufficio Stampa – ASD Pucetta