Sarà pur vero che i reparti di Pronto Soccorso degli ospedali italiani sono sempre al limite del collasso, ma la cronica carenza di personale non inficia assolutamente l’alto grado di professionalità che si raggiunge in alcune sale operatorie, grazie all’utilizzo della tecnologia.
Esattamente come avviene presso l’ospedale S. Salvatore di L’Aquila, dove con l’impiego dei robot è possibile asportare chirurgicamente e in maniera simultanea, più organi colpiti da tumore, e tutto ciò con modalità mini invasive e con grande precisione.
Nella struttura del capoluogo abruzzese, il braccio meccanico è ormai una affermata realtà nel campo della chirurgia epato-bilio-pancreatica, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Tra i diversi tipi di trattamenti c’è la resezione contemporanea, nella stessa seduta, di pancreas, milza e colon e tra i vantaggi dell’uso del robot, ci sono la salvaguardia degli organi vicini a quelli asportati e una ripresa molto più rapida del paziente.
Alle soglie del terzo millennio, l’asportazione contemporanea, totale o parziale, dovuta alla presenza di più tumori, di pancreas, milza e colon, o anche di colon e rene, viene praticata con grandissima precisione, grazie a piccole incisioni dell’addome, senza effettuarne l’apertura totale.
Procedure che attualmente in Italia vengono eseguite solo da un numero ristretto di centri specializzati, proprio per la complessa organizzazione che richiedono e per la spiccata professionalità di chi le esegue.
Si tratta, in particolare, della chirurgia epato-bilio-pancreatica, uno dei ‘filoni’ più recenti della chirurgia robotica avviata al San Salvatore e introdotta, oltre un anno e mezzo fa, con i primi interventi compiuti in urologia dal dr. Luigi Di Clemente.
Già a partire dagli ultimi mesi del 2018, questa chirurgia ha guadagnato spazi importanti fino a rafforzare il ruolo del San Salvatore oltre i confini della Regione.
La tecnologia in sala operatoria
Ospedale San Salvatore all’avanguardia in Italia