Il 16 di gennaio di ogni anno, in un’atmosfera di – 7 gradi centigradi all’esterno, questa corsa ha sempre fatto la felicità dei podisti più estremi di ogni dove. Ma, quest’anno, è già un caso, in quel di Trasacco. Chiedersi il perché delle cose, a volte, aiuta a capire meglio, infatti, le dinamiche che occorrono e che si rincorrono in un determinato contesto e ambiente sportivo, cittadino e sociale. Parliamo della tradizionale corsa ‘Cottore sotto le stelle’ che, da 13 anni a questa parte, era oramai divenuta un appuntamento fisso e capostipite per tutti i podisti marsicani e non solo. Quest’anno, il 2017, però, per la prima volta nella sua storia, questa annosa ricorrenza podistica non avrà luogo. «Già lo scorso anno – spiega Alvise Di Salvatore, presidente dell’Asd Plus Ultra, associazione organizzatrice – questa gara non avrebbe dovuto svolgersi. Noi della Plus Ultra, dall’inizio dell’anno sino alla sua fine, organizziamo, infatti, sempre una decina di gare all’incirca di podismo, di cui, a Trasacco, ne vengono allestite 4, fra cui proprio quella delle ‘Cottore’». ‘Cottore sotto le stelle’ ha sempre avuto, inoltre, la spiccata caratteristica di andare a toccare, nel circuito premeditato, tutte le cottore del paese marsicano che generalmente vengono posizionare fuori dai bar: si tratta di grosse pentole nelle quali vengono cotti, in onore della celebrazione antica di Sant’Antonio, i chicchi di granoturco.
«Spinti dal Comitato ‘Mascaritte’, quindi, – spiega ancora Alvise – che si occupa di tutto l’allestimento della consona festa dedicata a Sant’Antonio, 13 anni fa, decidemmo di dar vita a questo appuntamento podistico marsicano. Purtroppo, però, da qualche anno a questa parte, nonostante la longevità di questa corsa podistica tradizionale trasaccana, non abbiamo l’aiuto economico che ci occorre. Questa corsa, infatti, – continua Di Salvatore – la allestiamo di tasca nostra e la spesa è divenuta troppo ingente per noi: le gare, infatti, hanno un costo nella loro organizzazione. Ultimamente, avevamo trovato anche la formula giusta per abbattere la spesa economica, attraverso, cioè, il meccanismo della solidarietà per andare incontro, in questo modo, ai costi della gara. Ciò significava che, espiate le spese nude e crude dell’organizzazione stretta della gara (assistenza, medico, autorizzazioni varie e omologazione), non veniva dato adito ad alcun altro tipo di spesa a beneficio degli atleti». Ciò implicava anche il non predisporre, ad esempio, dei premi per gli atleti vincitori e, quindi, in questo modo, tutti i costi in surplus erano abbattuti. Gli sportivi, invece, dal canto loro, avevano il ‘dovere’ morale di pagare una quota libera, la quale veniva totalmente devoluta in solidarietà e beneficenza. Ciò ha permesso alla gara di resistere nel tempo, nonostante le spese economiche. La corsa è una gara a circuito di 3 chilometri da ripetere per tre volte di fila.
«Ma questa solidarietà, – continua il presidente della Plus Ultra – da qualche anno a questa parte, per problemi strettamente economici, cala sempre di qualche gradino. Una volta che, infatti, tutte le spese della gara sono state pagate, ciò che resta del bottino è veramente troppo esiguo per essere presentato ai destinatari, come premio di solidarietà. Consegnare 100 o 200 euro a fronte di 150 atleti partecipanti nelle mani di un ente sociale, che fa del bene al prossimo tutti i giorni della sua vita, è veramente troppo poco. Anche perché, diciamoci la verità: l’assicurazione va pagata, così come l’omologazione; sono tutte spese da coprire e, quindi, quando si vanno a tirare le somme finali, ciò che resta per la solidarietà, in base alle quote libere raccolte dagli atleti, è veramente troppo basso come bottino sociale. A fronte di ciò, già lo scorso anno abbiamo calcato noi la mano e, dopo aver coperto tutte le spese obbligatorie per far sì che la gara venisse organizzata degnamente, rimettendoci anche di tasca nostra, abbiamo deciso di consegnare a scopi sociali circa 700 euro di solidarietà, anche perché, queste manifestazioni sono di ampio respiro e di ampia partecipazione, quindi consegnare una cifra più esigua ci sembrava davvero ridicolo». Una volontà di paese è stata alla base della predisposizione di questa ricorrenza sportiva annuale, che si tiene proprio in concomitanza con la magnifica celebrazione di Sant’Antonio. la Plus Ultra, dal canto suo, quindi, raccogliendo questo desiderio comune, scelse, 13 anni or sono, di svolgerla proprio a Trasacco, in modo da legare la fede verso il Santo protettore alla benefica fede podistica. La corsa sarebbe stata seguita, quest’anno, da un’altra manifestazione sportiva di carattere podistico, quale la Winter Trail di Monte Labbrone, il giorno 5 febbraio prossimo. «Quindi, – spiega Alvise – fra pochi giorni soltanto. Tra le due corse ravvicinate, abbiamo annullato quella che, secondo noi, era meno di caratura sportiva».
«In accordo con il Comitato ‘Mascaritte’ e con l’Amministrazione comunale, inoltre, c’è da dire che abbiamo sempre dato linfa a questa corsa, nonostante non ci convenisse in termini economici. Però, nel momento in cui è venuto meno un apporto ed un aiuto un po’ più concreto da parte delle due altre realtà organizzative, non abbiamo più avuto la motivazione necessaria per andare avanti e continuare a tirar fuori soldi di tasca nostra, anche perché la solidarietà diventa fin troppo esigua, una volta tolte tutte le spese obbligatore. Abbiamo eliminato, diciamo così, il male minore: anche se, questa corsa era, in realtà, divenuta una classica del Podismo; l’abbiamo abbandonata per necssità». Alvise Di Salvatore, quindi, a malincuore ha dovuto dire addio, assieme a tutta la Plus Ultra, ad una corsa del cuore. In foto, è ben visibile, inoltre, la locandina risalente all’edizione passata, dello scorso anno.
«Sto ricevendo diverse chiamate di lamentela e di chiarimenti in merito a questa corsa espunta. Per mantenerla viva, avremmo bisogno di un aiuto un po’ più forte da parte sia del Comune che del Comitato ‘Mascaritte’ che si occupa della Festa tradizionale di Trasacco. Tredici anni fa, ci è stato richiesto da loro di dar progetto ed essenza a questa bellissima corsa; inizialmente – dice – riuscivamo a far fronte a tutto, ma, poi, con il passare del tempo, fra tante gare organizzate (e non solo del settore running), abbiamo deciso di togliere la meno saliente dal punto di vista podistico: essere impegnati 365 giorni all’anno va benissimo, ma rimetterci anche dei soldi di tasca nostra, non mi pare essere un buon compromesso». Ieri, un gruppo molto folto di atleti provenienti da Frosinone, annoverati tutti in una specifica società, ha addirittura chiamato per iscrivere alla corsa 18 persone.
«A malincuore, ho dovuto annunciare loro che la manifestazione è stata annullata, dopo 13 anni di vita, per problemi logistici», afferma. Lo scorso anno, l’evento sportivo ebbe riuscita per un mero caso di solidarietà voluto da un destino cruento. «Di fatti, – racconta Alvise – eravano indecisi se organizzarla, fino almeno al giorno di Capodanno. Poi accadde una sciagura: andò a fuoco un bar-pasticceria di Trasacco. A quel punto, il paese si mosse, vista la sua grande unità, per raccogliere fondi ed esprimere vicinanza alle vittime di questa immane tragedia. Anche noi della Plus Ultra, allora, decidemmo di muoverci per mitigare quella tragedia di paese, anche perché il titolare è uno dei nostro atleti. Così avvenne la dodicesima edizione della corsa ‘Cottore sotto le stelle’. Quest’anno, forse, ci sarà una luce in meno nel cielo del Podismo marsicano, – avverte, infine, Alvise – ma la Plus Ultra non abbandonerà comunque mai il verbo sociale: anche se abbiamo dovuto dire di no, forzatamente, ad una grande tradizione podistica trasaccana, noi ci saremo sempre per chi ha necessità di solidarietà».