“Dopo quasi un anno dallo stanziamento nel bilancio regionale delle somme per la cessione del ramo d’azienda della Euroservizi.Prov.Aq, società in house della Provincia dell’Aquila, ad Abruzzo Engineering SpA società anch’essa in house ma della Regione Abruzzo, serve accelerare il percorso amministrativo senza indugiare oltre, redigendo gli atti in maniera precisa e inoppugnabile nell’assoluto interesse dei dipendenti”. 0 quanto recita un comunicato diffuso dalla Segreteria Provinciale UGL L’Aquila.
“Nonostante la vertenza Euroservizi.Prov.Aq sembrasse destinata a un epilogo positivo e definito dall’emanazione dapprima della Legge “Del Rio”, poi della L.R. 3 del 20/01/2020 e ancora e definitivamente della L.R. 14 del 16/06/2020 che dispone l’assorbimento del personale della Euroservizi.Prov.Aq stessa presso Abruzzo Engineering SpA, il percorso si è bruscamente interrotto venendo meno le tutele e prerogative previste per i lavoratori peraltro sancite dalla legge, a differenza di altri transitati tempo addietro in AE, prefigurando una possibile diversità di trattamento degli stessi e tutto ciò nel silenzio della Regione e soprattutto della Provincia dell’Aquila.
Logica conseguenza è che la vertenza dei dipendenti è rimasta aperta, trovandosi gli stessi senza retribuzione con 38 buste paga arretrate e con la privazione di taluni trattamenti obbligatori, sebbene proprio il presidente della Provincia – e non solo – avesse annunciato più volte e con enfasi la positiva conclusione della vicenda.
Oltre al danno anche la beffa!
Infatti per i lavoratori della Euroservizi.Prov.Aq da cui ricordiamo è nata proprio Abruzzo Engineering SpA, non è stata attuata, nelle more del passaggio all’azienda regionale, neanche l’attivazione di ammortizzatori sociali.
E’ sconcertante che la Provincia dell’Aquila, che ha utilizzato Euroservizi.Prov.Aq come ‘’bancomat’’ per le proprie spese, non si curi nemmeno della corretta attuazione del percorso di trasferimento ad Abruzzo Engineering SpA dei dipendenti e ancor peggio ha chiesto agli stessi un “grande sacrificio” rinunciando agli arretrati che si attestano, per alcuni, a cifre superiori ai 60/70 mila euro! E chi doveva controllare tali questioni ed adempimenti? E soprattutto come mai ancora non viene convocata la commissione bilancio in Provincia dell’Aquila richiesta giustamente da un consigliere?
A tutto questo fa eco anche il silenzio della Regione Abruzzo, colpevole non solo della mancata applicazione di una propria norma ma anche di non vigilare e
accelerare la situazione definendo fin da subito alcuni principi fondamentali e con fondi oltretutto già stanziati che in parte, presumibilmente, torneranno indietro.
Ancor peggio è il controllo sulla AE dove vi sarebbero collaborazioni e consulenze da capogiro, personale con doppio lavoro con possibili profili di incompatibilità, distacchi in altre Istituzioni e così via; di questo valuteremo se chiedere nei prossimi giorni, una audizione ad hoc alla commissione di vigilanza regionale.
L’azione della pubblica amministrazione deve ritrovare responsabilità e concretezza, altrimenti si rischia di minare la credibilità stessa delle Istituzioni”.