Anche per questo anno scolastico gli istituti abruzzesi hanno perso oltre 2.600 studentesse e
studenti. A causare tutto questo sono tre fattori strettamente interdipendenti tra loro: lo
spopolamento, la denatalità e l’abbandono scolastico. Il verificarsi di questi tre fenomeni ha come
conseguenza che sempre più abruzzesi si vedono costretti a rinunciare al loro futuro nella nostra
regione.
Uno degli argini a questa emorragia è sicuramente l’investimento in istruzione e formazione, come
testimoniano i maggiori studi di analisi delle politiche pubbliche o di organismi nazionali e
internazionali, ad esempio Oxfam e Garante per l’infanzia: investire nelle politiche per il diritto allo
studio consente di ridurre il tasso di abbandono scolastico, per questo non possiamo che ribadire
l’urgenza e la necessità della nuova legge sul diritto allo studio per gli studenti medi in Abruzzo,
legge ferma al 1978 e dunque anacronistica e sempre più definanziata.
Il 5 febbraio scorso avevamo incontrato l’assessore all’istruzione Roberto Santangelo che aveva
manifestato una volontà di apertura e l’intenzione della giunta regionale di aggiornare tutto il corpo
legislativo sulla formazione e il diritto allo studio. Ad oggi, dopo quasi due mesi, non sono stati fatti
passi in avanti e non è stata avviata un’interlocuzione con i sindacati e le associazioni studentesche.
Per questo rilanciamo l’appello all’assessore per avviare il percorso, ma anche e soprattutto al
presidente della V commissione Paolo Gatti per calendarizzare la discussione del nostro progetto di
legge “Ritorniamo diritti al futuro”.
Entro l’estate l’ Abruzzo ha bisogno di una nuova legge sul diritto allo studio che sia dunque
efficace per l’inizio del nuovo anno scolastico, per evitare di continuare ad assistere inermi a questa
emorragia incessante.
Saverio Gileno, segretario regionale dei Giovani Democratici d’Abruzzo
Pia Finoli, responsabile scuola dei Giovani Democratici d’Abruzzo
Comunicato stampa