“Lo studio ALI sui potenziali effetti dell’autonomia differenziata dipinge un quadro estremamente preoccupante per l’Abruzzo. I dati sono chiari: la nostra regione rischierebbe di perdere 3,8 miliardi di euro, una somma che oggi è fondamentale per garantire servizi essenziali come la sanità, l’assistenza sociale e il trasporto pubblico. È impensabile che, in un contesto di autonomie differenziate, lo Stato possa coprire il deficit di tutte le regioni con difficoltà finanziarie, poiché si parla di cifre che superano i 100 miliardi a livello nazionale”.
Questo il commento del presidente Uncem Abruzzo, Lorenzo Berardinetti.
“L’autonomia differenziata, così come pensata dal governo, rischia di rompere l’equilibrio di solidarietà che ha finora permesso a regioni come la nostra di mantenere un livello accettabile di servizi pubblici”, ha continuato Berardinetti, “se questi 3,8 miliardi venissero meno, l’Abruzzo sarebbe costretto a tagliare drasticamente servizi fondamentali, con conseguenze drammatiche per la qualità della vita dei nostri cittadini, in particolare delle fasce più deboli della popolazione. Non possiamo permettere che questo accada.
L’Abruzzo e molte altre regioni d’Italia non possono e non devono essere abbandonate”.