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L’Aquila 1927: Biondi consegna sigillo città

"Il percorso di rivincita e riscatto che hanno intrapreso in questi anni la società e la squadra idealmente coincide con quello che sta affrontando questa terra"

Il sigillo della città a coronamento di una stagione da incorniciare, contrassegnata dalla vittoria del campionato regionale di Eccellenza e la promozione in serie D. A consegnarlo al tecnico dell’Aquila 1927, Massimo Epifani, è stato il sindaco, Pierluigi Biondi, estendendo il dono a società, squadra e staff tecnico-dirigenziale nel corso di un incontro che si è svolto questa mattina a Palazzo Fibbioni a cui hanno preso parte anche il senatore Guido Liris, l’assessore allo Sport, Vito Colonna, e i presidenti del sodalizio, Massimiliano Barberio e Salvatore Di Giovanni.

“Abbiamo voluto tenere questa iniziativa all’indomani dell’anniversario del sisma perché in questi giorni abbiamo rinnovato il nostro dolore ma siamo consapevoli che tutti coloro che vivono una tragedia hanno bisogno di avere fiducia per rivolgere lo sguardo al futuro e ricominciare. Il percorso di rivincita e riscatto che hanno intrapreso in questi anni la società e la squadra idealmente coincide con quello che sta affrontando questa terra. Il mio ringraziamento va ai ragazzi che scendono in campo, allo staff tecnico e dirigenziale, tutti coloro che hanno dato il loro contributo e ai tifosi che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Come amministrazione siamo e saremo impegnati affinché possano essere realizzate strutture sportive adeguate alle esigenze della squadra affinché L’Aquila dopo il passaggio in serie D possa trovare condizioni ambientali adeguate per proseguire il cammino, puntare a nuovi obiettivi e tornare a competere in categorie adeguate alla storia e alla tradizione sportiva di questa città” ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.

“Squadra e società hanno scritto una pagina memorabile dello sport cittadino, sugellata nella straordinaria vittoria con il Capistrello negli ultimi istanti della partita. – ha proseguito il senatore Liris – L’approdo in serie D è un tassello che si inserisce nel mosaico che si sta ricostruendo all’Aquila, dove ai processi di ricostruzione materiale si affiancano quelli di tipo sociale, economico e, possiamo dirlo, anche sotto il profilo sportivo. Ho avuto modo di seguire da vicino le sorti della squadra prima nel mio ruolo di assessore comunale e poi in quello di componente dell’esecutivo regionale con delega allo Sport ed è grande la soddisfazione per un traguardo così importante che, non dimentichiamolo, parte da molto lontano ed il risultato di un’esperienza di tipo unico in ambito nazionale: è questo l’esempio che, nel mio attuale ruolo di senatore, porto ogni qualvolta ne ho l’occasione in giro per l’Italia”.

“Per vincere un campionato occorre che diverse cosa vadano nel verso giusto e tutte le componenti operino per il raggiungimento di un obiettivo così prestigioso. La nostra è una società ‘plurima’ e ha potuto contare sul coinvolgimento e il supporto delle istituzioni che ringrazio in questa sede per il costante dialogo e la collaborazione. Quello fatto all’Aquila è un piccolo miracolo che vede tutti protagonisti in un processo di rinascita della città in cui lo sport è uno dei fattori che si affianca a quelli materiali, economico, culturali e sociali. Grazie ai ragazzi, al mister Epifani, a tutti coloro che in società hanno lavorato incessantemente, agli sponsor che hanno creduto in noi e ai tifosi che non hanno mai mancato di farci sentire il loro affetto e la passione, anche nei momenti più delicati della stagione” ha sottolineato il presidente Barberio.

“Dopo il mio ingresso in società dissi che ero venuto con l’obiettivo di vincere il campionato perché ritengo che il capoluogo di regione meriti palcoscenici più importanti: ebbene non abbiamo vinto, ma stravinto il torneo di Eccellenza. Ero certo, vista la squadra allestita, la guida tecnica e tutto ciò che è stato costruito intorno che c’erano tutte le condizioni per centrare questo traguardo. Sono contento per questa città, per la tifoseria e il popolo che ci segue e ci stimola a fare sempre meglio. Dedico questa vittoria alla mia famiglia che mi è sempre stata vicina e, in modo particolare, a mio figlio: questo successo porta anche la sua firma” ha concluso il presidente Di Giovanni.

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