L’esposizione, realizzata in collaborazione con il MAXXI L’Aquila e curata da Mario Centofanti, Raffaele Giannantonio e Andrea Mantovano, aprirà a giugno 2026 negli spazi di Palazzo ONMI (ex asilo nido di Viale Duca degli Abruzzi) e resterà visitabile fino a dicembre.
La mostra offrirà un ampio sguardo sulla stagione progettuale e costruttiva che ha accompagnato la modernizzazione dell’Abruzzo dagli anni Trenta al secondo dopoguerra, mettendo in dialogo architettura, paesaggio e società.
Disegni, fotografie d’epoca, filmati e documenti provenienti da archivi pubblici e privati racconteranno come la trasformazione del territorio regionale si sia intrecciata con le grandi correnti architettoniche italiane ed europee.
Il progetto sarà arricchito da un programma di incontri realizzati anche in collaborazione con l’Università dell’Aquila, l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’Ordine degli Architetti e altre realtà culturali del territorio.
Un percorso di ricerca e divulgazione che intende stimolare il dialogo tra formazione accademica, professione e cittadinanza, e contribuire alla costruzione della L’Aquila del futuro attraverso la memoria dei suoi spazi.
L’iniziativa nasce nell’ambito di una collaborazione più ampia tra il Comune dell’Aquila e i musei cittadini.
“Il MAXXI L’Aquila, con la sua vocazione alla contemporaneità e all’innovazione, è un partner strategico per valorizzare la nostra identità culturale, intrecciando la memoria della ricostruzione con lo sguardo rivolto al futuro”, ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
Nei giorni scorsi sono stati già annunciati altri due importanti progetti inseriti nel programma 2026: il Premio Nazionale delle Arti – XX edizione, curato dall’Accademia di Belle arti dell’Aquila in collaborazione con il MUR, e l’Evento delle Accademie, grande mostra dedicata alla scultura contemporanea che vedrà riunite sei prestigiose accademie italiane.
“Tutte iniziative – ha proseguito Biondi – che, insieme alla mostra realizzata in collaborazione con il MAXXI L’Aquila, contribuiscono a costruire il mosaico dell’Aquila Capitale Italiana della cultura 2026, confermando come il progetto sia espressione fedele della nostra identità: un territorio unico e unito in una tela dove mille capitali, persone e luoghi, si raccontano e diventano patrimonio comune”.




