Ha preso ufficialmente il via questa mattina il cantiere di rifacimento di Piazza Duomo, all’Aquila. Si tratta di un intervento che ridisegnerà il cuore pulsante della città con una nuova pavimentazione, una nuova illuminazione e la riqualificazione complessiva dell’area.
I lavori si stima che dureranno circa un anno, con sospensioni programmate per consentire il regolare svolgimento della Perdonanza Celestiniana, in agosto, e una maggiore fruizione degli spazi in occasione delle festività natalizie. L’importo di aggiudicazione dei lavori è di circa 4,5 milioni di euro provenienti dal fondo complementare al PNRR per le aree sisma e, dunque, sottoposti a precise scadenze non derogabili pena la perdita del finanziamento. Sono previste quattro fasi: la prima riguarda l’area che va dalla parte alta della piazza e la costeggia nel lato nord sino a interessare gli spazi antistanti la cattedrale, la seconda riguarderà il lato opposto che corrisponde a quello in cui si trova la chiesa di Santa Maria del Suffragio, mentre la terza e la quarta saranno concentrate sull’ellisse centrale.
Il cronoprogramma prevede il compimento del primo stralcio entro tre mesi, del secondo entro quattro, del terzo entro ottobre ed il quarto ed ultimo entro il marzo del 2024.
Per ridurre al minimo i disagi per il commercio, sui marciapiedi, che verranno smontati e quando le condizioni lo consentiranno verranno rimontati, si interverrà di notte.
“È uno degli interventi più importanti per la città, perché è il cuore stesso dell’Aquila. Con l’avvio dei lavori di recupero della cattedrale, inoltre, sarà completato finalmente questo angolo di centro”, così commentano il sindaco Pierluigi Biondi, e il vicesindaco, Raffaele Daniele, che stamattina hanno effettuato un sopralluogo sul cantiere.
“Siamo consapevoli dei disagi che dovranno sopportarsi. Ma invitiamo tutti alla comprensione e alla collaborazione perché al termine dei lavori questa sarà una delle piazze più belle e più visitate d’Italia”.
“La scelta architettonica prevede la sostituzione dei corpi illuminanti ma i lampioni storici verranno smontati, ne verrà verificata la funzionalità e l’adeguatezza alle norme, e li riutilizzeremo negli altri interventi che sono programmati per la città. Lo stesso discorso vale per i cubi di porfido”, concludo Biondi e Daniele.