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L’Aquila, ancora scontri sul centro storico

Capogruppo Italia Viva: "Maggioranza inadeguata e spocchiosa, cade la maschera della destra sociale aquilana attenta a bisogni lavoratori"

“È un fatto acclarato che in ogni pedonalizzazione il commercio subisca un iniziale calo di fatturato dovuto alla prima reazione della clientela; si tratta di un effetto economico destinato a rientrare nel tempo e diventare, negli anni a seguire, più florido di prima”.

Così in una nota Paolo Romano, capogruppo di Italia Viva al Comune dell’Aquila.

“Quello della pedonalizzazione del centro storico è chiaramente uno scenario che hanno vissuto anche altre città d’Italia; la chiave di lettura della situazione che lamentano cittadini, residenti e professionisti aquilani risiede invece in questa domanda: esiste una città italiana nella quale è stata avviata una pedonalizzazione in totale assenza di servizi, in massiccia presenza di cantieri di una ricostruzione post sismica, in periodo Covid e proprio in coincidenza del mese dei saldi estivi, stravolgendo così il seppur precario equilibrio trovato e vanificando la ripresa del fatturato che si sta verificando nel resto del Paese? Credo che solo L’Aquila possa vantare questo primato e credo che questa situazione vada denunciata chiaramente prima che si abbassino le saracinesche delle nuove attività, che si delocalizzino in periferia le più solide e che i residenti scelgano di non riabitare il centro, facendo crollare ancora di più i prezzi di mercato degli immobili”.

La maggioranza che da quattro anni è al governo della città, inadeguata e spocchiosa, non è solo il risultato della mancanza di visione, programmazione e dialogo con la cittadinanza, ma anche della subalternità politica a Fratelli d’Italia di tutti i partiti che la compongono; si tratta del partito del sindaco, lo stesso partito la cui leader Meloni tuona a livello nazionale contro il green pass vaccinale in difesa delle partite Iva, mentre permette l’intestardirsi su errate posizioni che danneggiano la ripresa economica nel capoluogo italiano simbolo della ricostruzione post sisma“, spiega.

“Ieri questa maggioranza ha bocciato un articolato e puntuale ordine del giorno che non mirava solo a rivedere l’isola pedonale, ma anche a restituire vivibilità al centro storico; il loro voto contrario, pur riconoscendo le oggettive difficoltà dei proponenti, è stato dato da chi vive alla catena di Fratelli d’Italia, da chi sa di potersi permettere di alzare la testa solo a turno e quando è sicuro che non si inficiano i numeri necessari alla tenuta della maggioranza; così va letto il voto a favore di D’Angelo e Dundee di Coraggio Italia: la loro è stata semplicemente una “performance” di facile vicinanza a commercianti e residenti che, non cambiando le sorti della votazione, poteva essere esternata senza alcuna ritorsione politica interna”, prosegue.

“È evidente che da oggi cade la maschera della destra sociale aquilana sensibile ai problemi dei lavoratori, così come la stessa da tempo ha mostrato tutta la sua inadeguatezza di fronte ai problemi inerenti la sicurezza e il decoro urbano“, conclude Romano.

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