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L’Aquila, assoluzione ex segretario comunale Pirozzolo

Cialente: "Non avevo mai dubitato"

E’ con grande felicità che ho appena appreso la notizia dell’assoluzione, con formula piena, dell’ex segretario comunale dell’Aquila Dott. Carlo Pirozzolo.

Non avevo mai dubitato, ma ho sempre registrato con dispiacere profondo le sofferenze che ha vissuto in questi sei lunghi, troppo lunghi, anni.

Con questa ennesima assoluzione per non aver commesso il fatto, si conclude una serie di processi che hanno interessato la mia amministrazione, i cui atti, con indagini continue, intercettazioni, ipotesi di reato inventate su qualche fogliaccio e tenute in rete per poche ore, sono stati passati, nel post sisma, non solo al setaccio, ma addirittura al microscopio elettronico. Un turbinio di indagini e di esposti anonimi.

Anni difficili durante i quali, in piena emergenza, la nostra squadra, fatta di assessori e collaboratori, ha impegnato miliardi, spesso combattendo contro leggi incomplete, inefficaci, contraddittorie, dovendo al contempo rispondere alle attese e bisogni dei cittadini.

Ringrazio tutti, ed esprimo loro la solidarietà per gli anni difficili passati in attesa che la magistratura giudicante, penale e contabile, ristabilisse la verità
Anni duri, perché per una persona per bene anche un semplice avviso di garanzia è un dolore. Come una macchiolina di caffé sulla camicia, che ti rende insopportabile l’intera giornata. Figuriamoci un processo.

Non cerchiamo le scuse da chi sulla nostra amministrazione e sulla città ha gettato gratuitamente fango, sia sulla stampa regionale (città del mangia mangia), sia su quella nazionale.

Sono io che chiedo scusa a loro, perché spesso sono stati tirati in ballo per colpire soprattutto me.

Noi ne usciamo a testa alta. E la piccola storia della nostra città, dei suoi anni più duri, potrà meglio ancora raccontare in futuro.

Certo, devo dire che chi in consiglio comunale si scagliò contro un uomo specchiato come il Dott. Pirozzolo, definendo nauseante il mio comportamento per averlo scelto e chiese le mie dimissioni per un avviso di garanzia inviatogli, dovrebbe chiamarlo e scusarsi. Inchinandosi dinanzi ad un vero servitore delle istituzioni.

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