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L’Aquila, attacco hacker: “Sindaco non ne azzecca una”

I consiglieri di minoranza: "Biondi ha incassato due 'ceffoni istituzionali': Il primo dal Garante della Privacy sulla questione dell'attacco hacker alla Asl aquilana, il secondo dal Consiglio di Stato sulla questione del comandante della polizia locale"

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“Una brutta giornata per il Sindaco Biondi che ha incassato due ‘ceffoni istituzionali’. Il primo dal Garante della Privacy sulla questione dell’attacco hacker alla Asl aquilana, il secondo dal Consiglio di Stato sulla questione del comandante della polizia locale. Salute e sicurezza, due capisaldi della comunità che il primo cittadino ha annientato per questioni di bandiera. Avevamo invitato il Sindaco a cautela sulla questione dell’attacco hacker, evitando dichiarazioni politiche a sostegno dell’indifendibile dirigenza della Asl e del presidente della Regione Marsilio. Ma il Sindaco ha preferito come sempre la difesa della bandiera di partito al ruolo istituzionale, e si è lasciato andare a colorite difese d’ufficio, assai poco prudenti, quando a proposito dell’incredibile e protratto silenzio di Regione e Asl sui dati rubati, ha parlato di ‘giustificato riserbo’.

Così in una nota i consiglieri comunali di opposizione dell’Aquila

“Ora i fatti ci danno ragione. Il Garante nazionale della Privacy ha bacchettato la Asl e la Regione: il ‘giustificato riserbo’ di Biondi non esiste nella normativa e la Regione era tenuta, tramite la Asl, a comunicare con tutti i cittadini coinvolti, indicando i modi per tutelare il loro diritto alla privacy e le modalità di erogazione delle prestazioni richieste. Come avevamo ricordato al Sindaco, ricevendo in cambio solo reprimende, la legge è chiara: tutte le persone coinvolte avevano diritto a una spiegazione e a comunicazioni ufficiali del ripristino delle tutele”.

“Sulla questione della Polizia locale le nostre perplessità iniziano dal 2020! Già da tre anni, in ogni luogo deputato alla discussione, abbiamo sollevato il dubbio che il ruolo di comandante della polizia municipale non potesse essere affidato ad altri dirigenti del Comune, come ben specificato dalla Legge regionale. Il segretario generale, garante della macchina amministrativa dell’Ente, è arrivato a dichiarare che fosse sbagliata l’interpretazione che davamo della legge! Le strade per risolvere la questione ci sono, sono individuate dalla stessa normativa regionale e sarebbe possibile pure costituire un ‘Corpo di Polizia Locale del Comprensorio Aquilano’ in forma associata”.

“La legge lo permette, molti comuni in tutta Italia lo fanno con evidenti vantaggi di economie di scala; questa soluzione permetterebbe di superare vincoli organici, perché un solo dirigente sarebbe al servizio di una pluralità di Comuni. Una convenzione di tale natura avrebbe un enorme significato politico per L’Aquila, città guida di un vasto comprensorio, rafforzando la sicurezza e migliorando i servizi forniti dal Capoluogo all’intero territorio. Insomma, le soluzioni ci sono, manca la volontà politica. Ad oggi, il risultato della scomposta azione politica dell’Amministrazione e dei suoi ‘tecnici’ è che il Consiglio di Stato bacchetta il Comune e che la Polizia municipale, già fortemente carente di organico, non ha neanche la figura del comandante. Povero Sindaco, purtroppo per noi aquilani non ne azzecca una”, concludono

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