“Nella nostra città per settimane, mesi in realtà, è stato registrato un bassissimo indice di contagio. A lungo questo territorio è stato Covid free grazie al rispetto rigoroso dei comportamenti suggeriti dalle autorità sanitarie – distanziamento interpersonale, mascherine e igiene delle mani – delle regole e dei provvedimenti emanati in ambito locale, su tutti quello legato all’obbligo di tamponi per le maestranze della ricostruzione”. Il primo cittadino del capoluogo d’Abruzzo invita la cittadinanza ad un comportamento più responsabile, vista l’entità attuale dell’emergenza sanitaria ancora in atto. Lo fa tramite un appello pubblico, condiviso anche sulla pagina social del Comune.
“L’Aquila, durante e dopo il lockdown, ha mostrato maturità e altissimo senso civico, forse perché abituata a fare i conti con le emergenze e quindi già pronta a reagire di fronte alle criticità esogene rispetto al portato di ciascuno di noi. Valori che hanno consentito, con il placet di prefettura e responsabili della sanità locale e regionale, di affrontare un periodo estivo contrassegnato da una semi normalità, con tantissimi eventi da luglio a metà settembre, addirittura derogando al limite di spettatori imposto dalle normative nazionali. Da alcuni giorni, però, assistiamo a un innalzamento della curva dei contagi da coronavirus, che ha coinvolto anche un dipendente comunale e costretto alcuni esponenti della giunta comunale all’isolamento fiduciario precauzionale”, scrive Biondi.
Nella serata di giovedì è riunita l’unità di crisi comunale: una riunione a cui hanno partecipato vertici Asl e della Protezione civile regionale.
“Tutti – dice il sindaco – hanno convenuto sulla necessità che il senso di responsabilità e di prudenza prevalga nei comportamenti dei cittadini. Un appello che oggi il Capo dello Stato ha ribadito sui media, affinché l’attuale situazione relativa ai contagi non peggiori ulteriormente, con conseguente, possibile, rischio di aggravamento delle restrizioni governative nonché delle strutture sanitarie che hanno alle spalle mesi di lavoro e pressioni di dimensioni titaniche. Le armi per contrastare la pandemia le conosciamo, le conoscete tutti, ma al contempo è importante mantenere lucidità e razionalità, per non generare panico che nelle situazioni di emergenza non fa altro che alimentare criticità, paure (spesso ingiustificate) e decisioni irrazionali”.
“Consapevole conoscenza del rischio, prudenza, condotte assennate: bastano pochi accorgimenti per tutelare la salute, propria e quella pubblica. Seguiamoli, per noi, per i nostri figli, per i nostri genitori, per i nostri nonni, ma anche per chi non conosciamo. Perché la salute non è tutto, ma senza salute il tutto è niente”, questa la conclusione.