Gli inquilini Ater che dimorano nei progetti Case e Map dal 2009 pagano e continueranno a pagare un canone di locazione molto più esoso degli altri cittadini dimoranti negli alloggi Ater tornati nel tempo agibili. Si è dimostrata infatti inconcludente la misura legislativa tanto sbandierata dal vicepresidente Santangelo sul ripristino della parità di trattamento per tutti i locatari dell’Ater aquilana”. E’ quanto riportano in una nota il capogruppo di Iv al Consiglio comunale dell’Aquila, Paolo Romano, e il capogruppo del Pd, Stefano Palumbo.
“Santangelo parlò di iniziative significative, risolutorie e concrete pari a 200mila euro già trovati per il 2020 e diede per certi gli stanziamenti per gli anni a seguire, ma sono stati disattesi sia lo stanziamento dell’art. 2 della L.R. 32/2009, che l’impegno politico di allocare risorse nel Bilancio di previsione 2021/2023.
Non risulta infatti alcuna copertura finanziaria, acclarata l’impossibilità di attestare la sussistenza delle maggiori entrate per l’equo canone per il 2020 e per quella di analogo stanziamento in bilancio per le annualità successive al 2020, non essendo pervenuta, da parte della competente Struttura dell’Ente, alcuna richiesta in tal senso.
In questo quadro drammatico di cialtroneria politica si innesta anche l’immobilismo da parte dell’assessore al Sociale del Comune dell’Aquila, Francesco Bignotti, che avrebbe dovuto stipulare nel frattempo una convenzione con l’Ater per fruire delle risorse stanziate dalla regione e rendere attuativo ed esecutivo l’equo canone. Anzi scorrendo gli atti del Consiglio Comunale nel quale si affrontò il problema si evince come l’Assessore Bignotti fosse inizialmente proprio di idee opposte sull’argomento non riconoscendo percorribile la possibilità di equo canone.
Tutte le promesse fatte dal centrodestra regionale e dal centrodestra comunale in particolare si sono sciolte come neve al sole e a farne le spese sono come al solito i cittadini più in difficoltà che in questo lungo anno di pandemia hanno solo visto l’aggravarsi dei loro problemi.
Le promesse devono trovare responsabilmente riscontro sul territorio, devono avere una base di concretezza e di costruzione della prospettiva, devono cercare soluzioni strutturali e durature nel tempo. Basta costruire sterili interventi fumosi che trasformano l’illusione della soluzione in una delusione.
Ricordiamo perfettamente tutta la vicenda equo canone e gli sforzi compiuti da chi sedeva dall’opposizione fin dal 2017 per trovare una soluzione definitiva alla problematica. Si doveva costruire un percorso legislativo regionale innestato nel protagonismo degli enti locali, nella necessità di un’azione propedeutica che doveva partire in primis dal Comune; azione che non arrivò mai.
Ripartiremo dall’iniziativa comunale che dal 2017 è sempre stata parte protagonista per risolvere la questione una volta per tutte e collaboreremo fattivamente con i nostri rappresentanti in regione nella stesura di una proposta emendativa da inserire nella prima Legge regionale utile che possa finalmente dare giustizia agli inquilini Ater aquilani”.