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L’Aquila: interviene Polizia per inquilini spiati

A seguito di una denuncia per interferenza illecita nella vita privata

La Polizia di Stato di L’Aquila, nella giornata del 27 ottobre u.s., si è attivata prontamente a seguito della segnalazione pervenuta, all’Ufficio denunce dell’U.P.G.S.P. della Questura, da parte di una ragazza che appariva particolarmente scossa poiché aveva rinvenuto una micro telecamera, con trasmettitore wireless, celata nello specchio del bagno dell’abitazione ove vive in affitto, in un condominio della periferia ovest del capoluogo.

Dopo un’attenta valutazione dei fatti raccontati dalla ragazza e avviate nell’immediatezza le indagini, veniva presentata una richiesta, prontamente accolta dal magistrato di turno, di decreto di perquisizione, anche informatica, a carico del proprietario di casa, che veniva eseguita nella stessa giornata di lunedì.

Le operazioni di perquisizione consentivano di cristallizzare schiaccianti elementi probatori a carico di quest’ultimo, che è risultato proprietario, oltre dell’appartamento ove alloggiava la giovane, di tutti gli altri appartamenti ubicati nello stesso condominio.

In particolare, sul cellulare dell’uomo risultava installata un’applicazione che gli permetteva di gestire e visualizzare le telecamere installate nel bagno della ragazza e di numerose altre telecamere, installate negli altri appartamenti.

Pertanto si decideva di estendere le perquisizioni in tutti le abitazioni dello stabile, di cui l’uomo aveva la disponibilità ed occupate da altri affittuari, ove, a conferma delle ipotesi investigative, venivano individuate decine di micro telecamere celate nei rispettivi bagni.

Ulteriori telecamere, ancora negli imballaggi e pronte per essere installate, venivano rinvenute nell’autovettura, nell’abitazione e nel garage in uso allo stesso soggetto, unitamente ad ottantamila euro in contanti, presumibilmente proventi delle attività illecite.

Alla luce di quanto emerso, l’uomo, un aquilano di 56 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 615 bis C.P. (interferenza illecita nella vita privata), anche se non si esclude che le successive risultanze investigative possano aggravare la posizione dello stesso.

L’attività investigativa procederà per accertare se le sistematiche illegali condotte dell’uomo, tese a procurarsi indebitamente immagini attinenti alla vita privata di soggetti inconsapevoli, siano state poste in atto in altre occasione e in anni passati, anche allo scopo di individuare la presenza di ulteriori vittime.

Comunicato stampa

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